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26 feb 2011

Scoprono (per caso) la cura anti-calvizie

Un'arma in più nella lotta alla calvizie


Alcune  tra le più importanti scoperte scientifiche sono avvenute in maniera del tutto casuale: la penicillina di Alexander Flaming, il batterio che causa la gastrite di Berry Marshall, la microradiazione cosmica di fondo di Wilson e Penzias. (Sai quali sono le invenzioni e le scoperte che hanno cambiato la storia? Te lo raccontiamo qui)
E, da oggi, anche una cura per la calvizie. Ok, per ora funziona solo sui topi, ma apre nuove prospettive per il trattamento di questo disturbo che affligge milioni di persone. (ma la calvizie è una malattia? Scopri le lifestyle drugs, le medicine per cambiare vita)

Million Mulugeta e i suoi collaboratori presso la Geffen Medicine School dell' UCLA si sono imbattuti nell'inatteso risulato durante alcuni test  sul rapporto tra stress e disturbi del tratto gastrointestinale. I protagonisti dello studio erano 4 topi modificati geneticamente per produrre un eccesso di CRF (fattore di rilascio della corticotropina), un ormone dello stress. Come conseguenza questi animali avevano inziato a perdere il pelo sul dorso diventando, di fatto, calvi. I ricercatori volevano sperimentare l'efficacia dell' "astressin-B", una molecola capace di bloccare gli effetti del CRF. La prima dose non ha avuto alcun effetto e così gli scienziati hanno continuato con una somministazione al giorno per 5 giorni di seguito. (Barba e capelli: le più belle foto di barbieri dal mondo). Dopo 3 mesi non solo i topi non manifestavano più i segni dello stress, ma nemmeno quelli della calvizie: il pelo era ricresciuto folto e sano.

Il CRF è presente anche nella pelle e nel cuoio capelluto umano insieme ad alcuni peptidi che ne modulano l'azione: che l'antistrssin-B possa funzionare anche nel trattamento della calvizie umana? Gli scienziati sono ottimisti, al punto da aver richiesto un brevetto a tutela della loro scoperta

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