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24 feb 2011

Copia e incolla la tesi, bufera sul ministro

Germania, Guttenberg paragonato a Berlusconi: i socialdemocratici chiedono che lasci il suo incarico




Karl Theodor zu Guttenberg, ministro della Difesa tedesco (Ansa)
Karl Theodor zu Guttenberg, ministro della Difesa tedesco (Ansa)
BERLINO – Infamia. Paragonare la vicenda del ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, accusato di plagio, alla vicenda di Berlusconi e Ruby è «un'infamia», ha detto ieri in parlamento Andreas Schockenhoff, il vice capogruppo dell'Unione, il raggruppamento politico della cancelliera Angela Merkel. Rispondeva agli attacchi che, durante un question-time al Bundestag, erano arrivati dall'opposizione socialdemocratica, la quale chiedeva le dimissioni del giovane ministro. La vicenda ha così infiammato la politica e l'opinione pubblica tedesca che i paralleli con le vicende politiche italiane hanno infuocato come poche volte il dibattito.

LA TESI E IL COPIA-INCOLLA - Guttenberg, barone bavarese di 39 anni, ministro tra i più apprezzati del gabinetto Merkel, è stato accusato di avere ottenuto un dottorato di ricerca dall'università di Bayreuth facendo il copia-incolla per il 70 per cento della sua tesi: senza citare le fonti nel testo o nelle note a margine. Un imbroglio che ha suscitato una discussione con pochi precedenti in Germania. Mercoledì sera, l'università ha ritirato il PhD conseguito dal ministro nel 2007, dopo che egli stesso aveva rinunciato a usare per sempre il titolo di dottore, qualcosa che in Germania è assegnato con molta più parsimonia che in Italia, solo a coloro che hanno sostenuto un dottorato di ricerca.

PAESE DIVISO - Il fatto è che il Paese si è letteralmente diviso sulla vicenda. L'establishment – giornali, televisioni, parte del mondo politico, intellettuali – è indignato per l'imbroglio fatto dal barone-ministro e un processo in televisione ha addirittura emesso una sentenza secondo la quale non potrà più sperare di diventare cancelliere, in futuro: non ne è degno. Buona parte dell'opinione pubblica, invece, sostiene che l'attacco a Guttenberg è eccessivo, ipocrita e che il giudizio sul politico dovrebbe essere fatto sulle sue azioni e non su un facile moralismo: chi è senza peccato scagli la prima pietra, è il refrain. E' che tra le élite del Paese e la maggioranza della popolazione sembra allargarsi sempre di più un solco quando si tratta di discutere fatti della vita, come già era successo pochi mesi fa con il banchiere Thilo Sarrazin, il quale era stato condannato dall'establishment per posizioni razziste sull'immigrazione ma era stato sostenuto da un forte movimento popolare. Il paragone tra le vicende politiche della Germania e quelle dell'Italia ha però portato la discussione oltre i limiti dell'accettabile, secondo i sostenitori di Guttenberg e del governo. Al limite dell'infamia.


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