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7 gen 2011

OCCA UN NUOVO RECORD IL «RISCHIO DEFAULT» DI IRLANDA E BELGIO No della Svizzera ai bond portoghesi Trichet: «Governi siano responsabili»



La Banca centrale elvetica avrebbe deciso di non accettare più i titoli di Stato lusitani come garanzia

Jean-Claude  Trichet  (Ap)
Jean-Claude Trichet (Ap)
MILANO - La Banca centrale della Svizzera avrebbe deciso di non accettare più i titoli di Stato portoghesi come garanzia nelle operazioni di liquidità. Lo scrive la stampa economica lusitana. La notizia arriva proprio mentre i timori di una recrudescenza della «crisi del debito» che sta interessando da mesi i «Pigs» europei (acronimo che indica Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna). Non a caso il rischio di insolvenza dell'Irlanda e del Belgio ha toccato proprio venerdì un nuovo record: i «cds» (credit default swaps) sul debito irlandese hanno raggiunto i 646 punti mentre quelli sul Belgio i 249 punti. In una mattinata dominata dal nervosismo, sono in rialzo anche i cds su Spagna, Italia e Grecia, rispettivamente a 355 punti, 252 e 1.034 punti. Saliti anche i cds sul Portogallo arrivati a 534 punti contro i 504 di giovedì.

AUSTERITA' PORTOGHESE - Lisbona per evitare una situazione che si avvicina pericolosamente al default promette nuove misure di austerità, definite «necessarie» dal governo portoghese per far fronte alla crisi, come ha detto il premier lusitano, Josè Socrates, in un discorso al parlamento di Lisbona.

EURO E BCE - Un monito chiaro quello lanciato da Jean-Claude Trichet durante un incontro con i vertici della Csu in Baviera: «Dopo uno degli anni più difficili per la nostra, ancora giovane, moneta comune è ora di voltare pagina. È ora che ciascuno degli stati membri si prenda le proprie responsabilità. Ed è ora - ha aggiunto il presidente della Bce - di rafforzare il codice di condotta per i governi nazionali, in particolare il Patto di Stabilità e di Crescita».

NESSUNA ALTERNATIVA AL RIGORE - La responsabilità della politica monetaria «non si può sostituire all'irresponsabilità dei Governi» che, alla luce della crisi del debito sovrano nell'Eurozona, «non hanno altra scelta se non di cambiare le proprie politiche» e devono, inoltre, «rafforzare in modo sostanziale il Patto di stabilità e di crescita» ha poi aggiunto il presidente della Bce, Trichet.

PIL +0,3% NEL TERZO TRIMESTRE - Intanto è stato diffuso il dato del Pil dei sedici Paesi della zona dell'euro e quello dell'Unione europea, che è aumentato dello 0,3% nel terzo trimestre dell'anno, mentre nello stesso periodo quello della Ue-27 è cresciuto dello 0,5%, secondo la seconda stima di Eurostat. Il dato dello 0,3% è stato rivisto al ribasso rispetto allo 0,4% della stima flash pubblicata a novembre scorso. Nel corso del secondo trimestre la crescita in entrambe le zone era stata dell'1%.



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