Metti mi piace

6 gen 2011

La stampa brasiliana su Battisti "L'Aja darebbe ragione all'Italia"

Francisco Rezek, ex giudice del Supremo Tribunal Federal: "La condanna del Brasile è sicura". Maristela Basso, docente di diritto internazionale: "Impensabile che il governo non si adegui alla decisione internazionale"

BRASILIA - Nel caso Battisti il Brasile non ha rispettato il trattato di estradizione e quindi il tribunale internazionale dell'Aja darebbe "sicuramente" ragione all'Italia. Lo scrive oggi il diffusissimo quotidiano brasiliano, la Folha de S. Paulo, che ha consultato a riguardo alcuni dei principali giuristi del Paese.

Francisco Rezek, ex ministro degli Esteri del governo Collor de Mello, ex giudice del Supremo Tribunal Federal e ex membro del Tribunale dell'Aja dal 1997 al 2006, non ha dubbi: "La condanna del Brasile per non aver rispettato il trattato di estradizione in vigore è sicura, ma si spera ancora che il Stf ripari l'errore commesso dall'ex presidente Lula - ha detto Rezek al quotidiano di San Paolo - Non è che una decisione della Corte internazionale sia vincolante e obbligatoria, ma è talmente assurda l'ipotesi di non rispettare una decisione dell'Aja che non riesco nemmeno a pensarlo. Non è mai successo".

"È impensabile che il governo brasiliano non si adegui alla decisione internazionale - aggiunge a sua volta Maristela Basso, docente di diritto internazionale dell'Università di San Paolo - Tanto più il Brasile, che intende assumere una posizione di leader mondiale e punta a un seggio nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu: cadrebbe tutto a terra". Sempre secondo Basso, la situazione all'Aja sarebbe "così favorevole" all'Italia che non sarebbe nemmeno necessario che il governo italiano promovesse una causa, che potrebbe durare fino a cinque anni: basterebbe una richiesta di parere, che non durerebbe più di pochi mesi.

Nessun commento: