Quest'anno ha fatto discutere la serata sull'Unità d'Italia in cui dovevano essere cantate canzoni in cui non tutti si riconoscevano e che, secondo molti, non si addicevano a un programma su una tv di Stato. Morandi spiega come si è giunti a una soluzione: "La selezione di canzoni è straordinaria, si va da Viva l'Italia a Va' Pensiero, è un degno modo di ricordarci che questo grande mosaico che è il nostro Paese, con tutte le sue differenze, alla fine si unisce e siamo tutti fieri di essere italiani".
Dunque pare tutto risolto: la serata evento si farà e non dovrebbe suscitare polemiche, anche grazie all'esclusione di canzoni scomode, come spiega lo stesso cantante, che insieme al suo staff ha avuto il coraggio di fare autocritica e di tornare indietro sui suoi passi rispetto alle decisioni iniziali: "Ci siamo resi conto che queste due canzoni dividevano, avrebbero creato attrito ed era anche difficile assegnarle ai cantanti. Molti artisti erano infatti disposti a cantare Bella Ciao e pochi Giovinezza".
Sulla reazione dei concorrenti al tipo di serata che costituisce una novità assoluta nella storia di Sanremo Morandi è tranquillo: "Era una serata prevista dal regolamento e gli artisti l'hanno presa molto sul serio. Abbiamo scelto titoli importanti che toccano tanti temi come la guerra in 'O surdato 'Nnammurato, i sentimenti con Mamma, l'immigrazione con La ballata di Sacco e Vanzetti e un periodo particolare per l'Italia, il 1939, con Mille lire al mese". Non resta che aspettare un Festival che anche grazie a Gianni Morandi vedrà salire sul palco tantissimi big che difficilmente si espongono
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