Corteo invade tangenziale est. Applausi dalle finestre ma traffico in tilt. Lo slogan: «Liberi per la città»
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Studenti in partenza in corteo dalla Sapienza (Ansa) |
ROMA - Tornano di nuovo in piazza gli studenti italiani, a Roma e in tante città, in vista dell'approvazione definitiva al Senato del ddl di riforma dell'università. Stavolta, però, hanno assicurato gli studenti, la protesta assumerà toni diversi dal 14 dicembre, anche perchè nessuno dubita che il ddl verrà approvato,nonostante i ritardi per il caos di ieri sul voto degli emendamenti. La manifestazione non punta verso il 'triangolo del potere' Camera-Senato-palazzo Chigi, bensì verso la zona est della città: vial dell'Università, viale Regina Elena, scalo San Lorenzo, Pigneto, Porta Maggiore, Casilino, via Prenestina. Gli studenti hanno garantito già dal 21 che non sarà violata la zona rossa e che la loro protesta sarà ironica, imprevedibile e fantasiosa. «Lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria e andremo in altrove».
Guerriglia a Roma |
NAPOLITANO: DISPONIBILE ALL'INCONTRO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è disposto a un incontro con gli studenti che protestano contro la riforma dell'università e che il 20 avevano annunciato una lettera, scritta dai collettivi studenteschi della Sapienza, per chiedergli di non firmare il ddl Gelmini. L'incontro, secondo fonti della Presidenza della Repubblica, al momento non è ancora stato ufficialmente richiesto. «Non firmi - avevano scritto gli studenti - sarà così in piazza anche lei al nostro fianco. Se porrà la Sua firma alla legge Gelmini Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia». Alla notizia della disponibilità del Quirinale gli studenti hanno esultato. «Siamo molto contenti per la notizia, - dice Paola, membro di Atenei in rivolta- avevamo scritto una lettera, ma non gliela avevamo ancora consegnata. Capiremo nel corso della giornata quando sarà possibile incontrarlo».
Lo striscione in testa al corteo (Ansa) |
TANGENZIALE BLOCCATA - Il corteo che da questa mattina sta paralizzando il traffico intorno a Prima Porta e San Lorenzo è arrivato, intorno alle 13.15, all'imbocco della Tangenziale Est su via Prenestina. Sebbene gli studenti non abbiano ancora "preso possesso" della grande arteria cittadina, l'imbocco alla Tangenziale su via Prenestina è stato bloccato. Gli studenti si dirigono in direzione del centro. Sembrano poi intenzionati a tornare alla sapienza per solidarietà con l'operaio morto nei lavori di ristrutturazione della facoltà di Scienze politiche.
ALLA SAPIENZA - Cappelli da Babbo Natale, maschere che richiamano il film 'V per Vendettà e 'waka wak'a anti Gelmini, coppie che girano con cartelli "Padre" e "Figlia". L'appuntamento era allla Sapienza dove fin dal mattino sono comparsi primi striscioni: su uno il Dante Alighieri di «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza». All'ingresso della cittadella universitaria è stato srotolato striscione con su scritto «Zona rossa per il ddl Gelmini». Imponente lo schieramento di forze dell'Ordine: camionette della Polizia presidiano i varchi d'accesso alla piazza, ma per il momento a prevalere è la goliardia. In tanti si sono presentati Costituzione alla mano, altri con stralci degli articoli della Carta Costituzionale copiati su grandi cartelli. Moltissimi anche i giornalisti e operatori.
Un'immagine del corteo degli studenti medi (AgfRoma) |
La zona sotto controllo |
FONTANONE - Colorante rosso è stato gettato all'interno del fontanone di via Medici al Gianicolo. Sul posto vigili urbani e polizia. A quanto si apprende il fontanone sarebbe già stato svuotato. L'allarme è stato dato da alcuni passanti. Il gesto è stato rivendicato da Lotta studentesca, che ha compiuto gesti simili in altre città: «A Roma, abbiamo colorato la fontana del Gianicolo, luogo simbolo della città, dove in epoche passate si è fatta la storia d'Italia. Un atto d'accusa soprattutto contro i grandi baroni universitari, come il Rettore de La Sapienza Frati ed il Rettore di Tor Vergata Lauro che, per non saper né leggere e né scrivere, hanno pensato bene, il primo, di promuovere Ordinario il figlio Giacomo, ed il secondo di promuovere Associato la nuora Paola Rogliani, prima dell'entrata in vigore delle sedicente riforma. Una vergogna!».
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