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25 nov 2010

Spagna «too big to fail». Merkel: nessun rischio ristrutturazione sui debiti. Verso nuovi stress test

La Germania vuole un «euro forte». Nessun partner dell'eurozona avrà bisogno di una ristrutturazione del debito. Gli investitori privati saranno inseriti nel meccanismo europeo anti-crisi solo a partire dal 2013. In primavera l'Unione europea uscirà più forte dalla crisi. Dopo aver spaventato i mercati nei giorni scorsi («l'eurozona è a rischio») la cancelliera tedesca Angela Merkel è tornata a parlare di euro, Europa e di strategie per uscire dalla crisi ribadendo che è fondamentale creare un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano per far pagare agli investitori privati parte dei costi dei futuri salvataggi.

Le parole della Merkel fanno eco a quelle del connazionale Axel Weber, presidente della Bundesbank, membro della Banca centrale europea e prossimo candidato alla presidenza dell'istituto di Francoforte, secondo cui il fondo europeo salva-stati di 750 miliardi di euro può essere aumentato, se è necessario, per riportare un clima di fiducia attorno all'euro.

Weber è intervenuto a poche ore dalla formale richiesta di aiuti avanzata dell'Irlanda (che dovrebbe ricevere un ammontare compreso tra 80 e 90 miliardi di euro), secondo paese dell'eurozona ad attingere al fondo stanziato lo scorso maggio proprio per sostenere la Grecia (un piano di prestiti per 110 miliardi).

L'intento di Weber, tra i prossimi candidati alla nomina alla presidenza presidenza della Banca centrale europea che verrà designata il prossimo anno (carica attualmente ricoperta dal francese Jean-Claude Trichet) è rassicurare i mercati che, a giudicare dall'andamento degli spread dei titoli obbligazionari periferici rispetto al Bund tedesco (considerato il faro tra i titoli di Stato in quanto ritenuto il più solvibile), restano tesi. In particolare, dopo l'Irlanda si teme che il prossimo paese a poter dover ricorrere agli aiuti sia il Portogallo. E, a ruota, la Spagna. Non a caso ieri il differenziale tra il Bund decennale tedesco e quello spagnolo ha toccato nuovi massimi da quando esiste l'euro a 240 punti base.

«Spagna troppo grande per fallire» 
E proprio il quadro economico e finanziario della Spagna sono quelle che interessano più gli investitori in questo momento dato che - secondo quanto riporta ilNew York Times - anche se il Portogallo dovesse divenire il terzo paese a chiedere aiuto, la situazione sarebbe ancora gestibile. Ma ogni eventuale richiesta di salvataggio da parte della Spagna - che ha un'economia che è due volte quella di Grecia, Irlanda e Portogallo insieme - metterebbe in serio pericolo il progetto della moneta unica.

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