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23 nov 2010

Saviano racconta il malaffare sui rifiuti E Maroni si fa lo spot


La «montagna più alta del mondo», 15mila e 600 metri che fanno impallidire l’Everest: è quella dei «rifiuti illegali gestiti dalle ecomafie», denuncia Roberto Saviano nella terza puntata di Vieni via con me. Sedici anni di «emergenza» mai risolta in Campania. Una responsabilità «tutta politica disastrosa, Bassolino, Catenacci, De Gennaro, i commissari...». Discariche colme, a guadagnare è solo «la camorra». Nel 2009 il fatturato delle ecomafie è di 20 miliardi di euro. Il silenzio politico sui Tir carichi di rifiuti tossici delle imprese alla «pattumiera del Nord, la Campania», un’Italia unita dalla spazzatura. E poi gli «arcimorti: i cimiteri appaltano alla camorra lo smaltimento delle ossa». Gabriele Salvatores elenca gli spot di Berlusconi dal 2008 al 2 novembre 2010: «Avevamo preso l’impegno, abbiamo risolto tutto in pochi giorni». Tonnellate di «monnezza» per le strade. «Ci tolgono l’aria? È cosa ‘e niente», diceva il grande Eduardo. Fabio Fazio in diretta ringrazia i carabinieri e saluta la scorta di Saviano; nel camerino lo scrittore incontra Roberto Maroni. Alle dieci il ministro ha letto il suo elenco per tre minuti: plaude alle forze dell’ordine, elenca i 28 superboss presi, «ne mancano solo 2, Matteo Messina Denaro e Zagheria»; nella forma del programma risponde a Saviano: «La ‘Ndrangheta al Nord c’è da decenni, non è una novità» ma «perché dire che interloquisce con la Lega? Sono stati arrestati altri politici». Però dà ragione a Saviano sul dover «eliminare gli squilibri strutturali tra Nord e Sud», fa un tributo al federalismo passando per Salvemini. È andata. Fazio alla fine sdrammatizza: «Ma se io non sono d’accordo con lei, posso venire un po’ al ministero dell’Interno?». «Venga, io vado al mare». Ora la richiesta di rettifica preme dal fronte «pro-vita», sollecitata dal Dg Masi al direttore di RaiTre. Gli autori pensano a un «elenco» letto da chi è contro la dolce morte, nell’ultima puntata di lunedì 29. Casini forse sarà a Che tempo che fa . Ancora una serata-evento di impegno civile, che già ha portato RaiTre al record di 9 milioni di telespettatori, mentre il Tg1 si dilunga sulla nascita del «cercocevo» allo Zoo di Roma. Fabio Fazio esordisce con un elenco dei «desideri impossibili: che la tv si occupi di politica senza che la politica si occupi di tv»; che «nessun giornale faccia mai più una raccolta di firme contro Saviano». Liste contro i tagli alla cultura: Luca Zingaretti legge quello di Andrea Camilleri sul «perché con la cultura si mangia»: «Eva quando prese dall’albero la mela e la offrì ad Adamo, fece cultura». Carlo Fruttero sui «vantaggi della vecchiaia». Musica con Ivano Fossati e Fiorella Mannoia; elenchi del dolore, le vittime senza giustizia della strage di Brescia, ma anche delle «cose belle di Stefano» lette da Ilaria Cucchi, sorella coraggio, il «fare» di Renzo Piano. Corrado Guzzanti irresistibile: «La camorra si lamenta: la scorta di Saviano ci impedisce il contraddittorio». E poi le donne, con Susanna Camusso e Emma Bonino: «Non so se esiste una nipote di Mubarak, ma esiste una moglie: lei e Clio Napolitano si battono contro le mutilazioni genitali. Lo sapevate?»

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