Manifestazioni, cortei e occupazioni hanno caratterizzato un'altra giornata di mobilitazione contro la riforma dell'Università. Stazioni e strade bloccate, facoltà e monumenti invasi da studenti e ricercatori. Tafferugli e tensione tra ragazzi e forze di polizia. Governo battuto in Aula su un emendamento di Fli
ROMA - Dopo i tetti e le piazze, la protesta di studenti, universitari e ricercatori si sposta nelle stazioni e nei monumenti più importanti d'Italia. Un'altra giornata di tensione ha segnato l'iter del ddl Gelmini 1, oggi di nuovo all'esame della Camera. Cortei e manifestazioni sono stati organizzati in tutte le città, mentre prosegue l'occupazione della maggior parte delle Facoltà 2. La novità di oggi è che gli studenti hanno "occupato" quattro tra i momenti più famosi: il Colosseo a Roma, la Mole Antonelliana a Torino, la Torre di Pisa, e Sant'Antonio a Padova. I luogi della cultura trasformati in luoghi simbolo della protesta: "Sono monumenti studenteschi". E la prossima settimana si replica: "Non ci fermiamo. Queste due grandi giornate di lotta segnano uno spartiacque. Un'intera generazione manifesterà tutta la propria rabbia occupando i luoghi del potere e della cultura".LO SPECIALE 3
Purtroppo non sono mancati scontri e tafferugli tra studenti e forze dell'ordine. A Milano, in due distinte occasioni, prima nei pressi di Piazza Leonardo da Vinci e poi in viale Abruzzi all'angolo con Viale Gran Sasso, durante il corteo studentesco, si sono registrati scontri tra manifestanti e polizia. Gli organizzatori del corteo, in una conferenza stampa improvvisata sul tetto della Facoltà di Fisica del Politecnico hanno parlato di "carica selvaggia" e di "brutale aggressione" da parte delle forze dell'ordine. La questura ha invece precisato che in entrambi i casi si è trattato di brevi tafferugli. I manifestanti hanno parlato di 6-7 feriti, ma il 118 ha trasportato una sola persona: si tratta di uno studente di 18 anni dell'Istituto Manzoni, che è stato portato al Fatebenefratelli in codice verde. Nessuno studente è stato posto in stato di fermo.
Un ragazzo ferito e trenta manifestanti che saranno denunciati è il bilancio dei tafferugli registrati a Firenze4 durante la protesta organizzata da qualche centinaio di studenti davanti alla sede del polo di Scienze sociali dell'Università di Firenze, dove era in programma un incontro con il sottosegretario Daniela Santanché. Sono volate manganellate e un ragazzo si è fatto medicare all'ospedale.
Nessun ferito, ma attimi di tensione a Roma dove, dopo gli scontri di ieri, sono stati rafforzati i controlli e il centro storico è stato blindato. Nonostante questo, il corteo degli studenti, partito da La Sapienza e diretto a Montecitorio, dopo aver dato vita a un sit-in, si è spostato Lungotevere e, dopo aver percorso alcune vie del centro, ha occupato il Colosseo. I manifestanti, dopo aver urlato slogan ed esposto striscioni hanno provocatoriamente annunciato l'occupazione anche del Vaticano. Intanto prosegue l'occupazione del tetto della facoltà di Architettura dove stamani sono saliti anche Vendola e Venditti. 5
Ma il Colosseo non è stato l'unico monumento-simbolo ad essere occupato dagli studenti. A Torino la Mole Antonelliana è stata palcoscenico della protesta di quanti dicono 'no' alla riforma dell'Università, mentre aPisa la Torre Pendente è stata interdetta per più di un'ora ai turisti, dato che docenti, ricercatori e studenti sono saliti per urlare dall'alto le loro ragioni. Infine, a Padova, un gruppo di studenti ha occupato la basilica di Sant'Antonio, srotolando un grande striscione davanti alla facciata.
Tafferugli, tanti i disagi alla circolazione e traffico in tilt a Bologna, Palermo, Torino e Pisa dove i ragazzi, dopo aver percorso in corteo le vie della città, hanno occupato i binari delle stazioni. Anche in questo caso non sono mancate tensioni e manganellate. L'università degli studi del Salento è stata occupata questa sera da un folto gruppo di studenti e di ricercatori precari. Sul balcone della sede è stato esposto uno striscione con la scritta 'Ateneo occupato'. E mentre la protesta proseguirà ad oltranza sui tetti e nelle aule delle facoltà di tutta Italia, da Ancona a Sassari, da Parma a Ferrara, facendo slittare le cerimonie di inaugurazione dell'anno accademico a data da destinarsi, gli studenti si preparano a manifestare il loro dissenso fino a martedì 30 novembre.
Maggioranza KO. Doipo lo slittamento di oggi martedì è in programma il voto finale in Aula alla Camera del ddl Gelmini, che oggi ha visto di nuovo il governo battuto su un emendamento di Fli. La Gelmini minimizza: "Si tratta di un emendamento di scarso rilievo. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile. Se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla". Pronta la replica dell'opposizione: "Gelmini dice che noi non siamo disposti a discutere in Parlamento, le faccio una proposta: lei ritiri questo provvedimento, io sono pronto a discutere con lei e con il ministro Tremonti su come correggere alcune distorsioni di questa legge e come trovare risorse finanziarie per sostenere il diritto allo studio e alla ricerca" dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Ma la Gelmini insiste: "Non comprendo perchè una parte degli studenti sia schierata con i 'baroni'".
Nessun commento:
Posta un commento