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10 nov 2010

Il Pd prepara la mozione di sfiducia Letta: "Esecutivo dalle brevi prospettive"

Bersani annuncia l'avvio della raccolta delle firme. E il finiano Granata prevede: "Domani via la nostra delegazione dal governo". Mpa: "Piena sintonia con Fli". Schifani: "No ai tatticismi, stabilità contro poetri non democratici"

ROMA - Non è tanto la frase in sé. Il fatto rilevante è da chi arriva. L'uomo più abbottonato e riservato dell'inner circle berlusconiano. "Le prospettive di vita del governo sembrano essere brevi" afferma il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, nel suo intervento a un convegno sulle prospettive delle telecomunicazioni. Un pessimismo che assume colori ancor più cupi se si pensa che a prevedere un rovescio per l'esecutivo è uno degli uomini più vicini al premier. Uno che non può essere inserito nella lista dei falchi. Un trattativista ad oltranza, piuttosto. Ma anche lui, oggi, sembra abbandonare la proverbiale riservatezza e gettare la spugna: "Questo governo che rappresento pro tempore ha prospettive molto più brevi del 2020, e in queste ultime ore sembrano restringersi non ad anni ma a periodi e misure di tempo più contenuti". Nonostante questo, però, Letta dovrebbe vedere Gianfranco Fini oggi pomeriggio. Un faccia a faccia prima di quello previsto per giovedì tra il presidente della Camera e il leader leghista Umberto Bossi.

Le parole del sottosegretario fotografano una realtà che, nelle prossimo ore, potrebbe subire una nuova accelerazione verso la crisi. Il Pd ha cominciato la raccolta di firme per la mozione di sfiducia all'esecutivo. A dare la notizia è il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, arrivando all'assemblea nazionale dell'Anci. "Stiamo raccogliendo le firme, poi vedremo tempi e modi dell'iniziativa", dice Bersani, che spiega: "Il nostro obiettivo è di rendere evidente e formale la crisi. Abbiamo affidato ai nostri capigruppo, che se ne intendono, il compito di trovare i percorsi e le tecniche migliori per arrivare a questo obiettivo. Intanto, però, abbiamo cominciato a raccogliere le firme".

Ma non basta: Fini, come annunciato, ritirerà la delegazione di Fli al governo. Mentre ieri i suoi hanno votato con l'opposizione, facendo infuriare il premier. E anche oggi, pur senza chiederne le dimissioni, alla Camera hanno bacchettato duramente il ministro della Cultura Sandro Bondi. E oggi il finiano Fabio Granata si spinge oltre: "Domani ritireremo la delegazione al governo". Nel frattempo l'Mpa di Lombardo conferma la sintonia con i finiani. "Vogliamo muoverci in piena sintonia con Fli. Anche sulla richiesta di dimissioni per Berlusconi" dice il governatore siciliano Raffaele Lombardo dopo aver visto Fini. Mentre il presidente del Senato, Renato Schifani chiede "stabilità". "E' un bene per tutti e i rischi per l'incertezza hanno un nome: speculazione, poteri estranei al circuito democratico, precarietà del sistema economico e finanziario - dice l'inquilino di palazzo Madama - Le priorità del paese non si affrontano con tatticismi, ma con scelte alte e trasparenti, anche nei propositi perseguiti"

E sono molti i passaggi difficili che attendono il governo alla Camera nei prossimi quindici giorni. Mercoledì si comincia con il voto sulle dimissioni dell'onorevole Giuseppe Drago. Poi, al termine dei lavori della commissione Bilancio, è previsto l'inizio del voto sulla legge di stabilità, la cui discussione generale dovrebbe cominciare martedì. Sempre mercoledì è prevista anche la ratifica di alcuni protocolli europei, tra i quali quello che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica e l'assegnazione all'Italia di un seggio supplementare al Parlamento europeo. Nel caso le votazioni sulla finanziaria si concludessero in settimana, venerdì o al massimo lunedì 22 comincerebbe la discussione generale sulla riforma dell'Università.

Lunedì 22, poi, sono in calendario le discussioni generali della mozione del Fli sulla Rai, dell'Idv sulla revoca delle deleghe al ministro Roberto Calderoli, una proposta di legge per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito, il ddl costituzionale per la soppressione delle province, la mozione Bersani sulle linee di riforma fiscale.

Tutti questi provvedimenti sono in programma per la terza e quarta settimana di novembre: la mozione di Fli sulla Rai è fissata per il 22, con voto il 23, mentre per tutte le altre potrebbe essere riconvocata la conferenza dei capigruppo, per una calendarizzazione più precisa visto che l'esame della finanziaria è slittato di qualche giorno. Lunedì 29, poi, con voto dal martedì 30, è previsto l'avvio della discussione per il trasferimento a Milano delle sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa e dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

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