Gianni Amelio, direttore del Tff, con Allegra e Tony Huston |
La Regione salta l'inaugurazione
per l'incontro tra Gianni Amelio
e i ragazzi barricati sopra il tetto
Il direttore: «E' un malinteso»
per l'incontro tra Gianni Amelio
e i ragazzi barricati sopra il tetto
Il direttore: «E' un malinteso»
TORINO
La Regione Piemonte non ha partecipato alla cerimonia d'inaugurazione del 28.mo Torino Film Festival, andata in scena in serata sotto la Mole, in un Regio invaso dai ragazzi che da giorni stanno protestando contro la riforma dell'Università. La decisione è stata presa dopo la partecipazione del direttore del Torino Film Festival, Gianni Amelio, ad alcuni momenti della manifestazione no-Gelmini. A rappresentare ufficialmente la Regione doveva esserci l' assessore all'Ambiente, Roberto Ravello (Pdl), che dopo aver incontrato su questa vicenda il Presidente, Roberto Cota (Lega Nord), ha spiegato di «non ritenere opportuno aderire alla celebrazione di quelle che - ha detto - a mio avviso, sono le contraddizioni del direttore della rassegna, un privilegiato che, con la tranquillità di un salario garantito dagli enti pubblici, ha approfittato del suo ruolo e della manifestazione che dirige per dare legittimità a chi ha attaccato le Forze dell'Ordine e interrotto diversi servizi pubblici, arrivando addirittura a definire "sacrosanta e giusta" la battaglia che decine di violenti hanno condotto nella nostra città».
«Mi sarei aspettato - ha concluso Ravello - una tempestiva presa di distanza e una dura condanna della violenza che ha caratterizzato queste manifestazioni, non solo la condanna non è arrivata, ma addirittura il Direttore Amelio si è arrampicato sul tetto di Palazzo Nuovo a portare la sua solidarietà agli occupanti».
Gianni Amelio ha detto di essere «molto dispiaciuto dell'assenza della Regione in quanto - ha spiegato - questa situazione nasce da un malinteso».
Amelio ha precisato, a proposito della sua presenza all'Università occupata, «di non avere in alcun modo appoggiato o condiviso atti e comportamenti violenti e aggressivi avvenuti altrove. Il mio incontro, previsto già da quattro giorni - ha aggiunto - si è svolto a Palazzo Nuovo con ricercatori e studenti nei termini di un confronto civile di idee sui temi e le preoccupazioni che toccano tutti i settori del lavoro culturale».
Amelio ha detto inoltre che «non è assolutamente vero che il festival abbia fornito attrezzature tecniche per la proiezione sulla Mole Antonelliana» di immagini e filmati della protesta, promossa dagli studenti e dall'associazione 100 autori.
Ma non è solo la diatriba Amelio-Regione, ad aver infiammato la prima serata. Infatti gli studenti hanno raggiunto il Teatro Regio per chiedere solidarietà nella loro protesta contro la riforma. Al loro arrivo i giovani hanno incontrato il direttore del Torino Film Festival Gianni Amelio, Lorenzo Ventavoli, presidente dell'Associazione cinema giovani e Alberto Barbera, direttore del Museo del cinema. Con Amelio hanno concordato di fare un intervento prima dell'inizio della manifestazione inaugurale.
La Regione Piemonte non ha partecipato alla cerimonia d'inaugurazione del 28.mo Torino Film Festival, andata in scena in serata sotto la Mole, in un Regio invaso dai ragazzi che da giorni stanno protestando contro la riforma dell'Università. La decisione è stata presa dopo la partecipazione del direttore del Torino Film Festival, Gianni Amelio, ad alcuni momenti della manifestazione no-Gelmini. A rappresentare ufficialmente la Regione doveva esserci l' assessore all'Ambiente, Roberto Ravello (Pdl), che dopo aver incontrato su questa vicenda il Presidente, Roberto Cota (Lega Nord), ha spiegato di «non ritenere opportuno aderire alla celebrazione di quelle che - ha detto - a mio avviso, sono le contraddizioni del direttore della rassegna, un privilegiato che, con la tranquillità di un salario garantito dagli enti pubblici, ha approfittato del suo ruolo e della manifestazione che dirige per dare legittimità a chi ha attaccato le Forze dell'Ordine e interrotto diversi servizi pubblici, arrivando addirittura a definire "sacrosanta e giusta" la battaglia che decine di violenti hanno condotto nella nostra città».
«Mi sarei aspettato - ha concluso Ravello - una tempestiva presa di distanza e una dura condanna della violenza che ha caratterizzato queste manifestazioni, non solo la condanna non è arrivata, ma addirittura il Direttore Amelio si è arrampicato sul tetto di Palazzo Nuovo a portare la sua solidarietà agli occupanti».
Gianni Amelio ha detto di essere «molto dispiaciuto dell'assenza della Regione in quanto - ha spiegato - questa situazione nasce da un malinteso».
Amelio ha precisato, a proposito della sua presenza all'Università occupata, «di non avere in alcun modo appoggiato o condiviso atti e comportamenti violenti e aggressivi avvenuti altrove. Il mio incontro, previsto già da quattro giorni - ha aggiunto - si è svolto a Palazzo Nuovo con ricercatori e studenti nei termini di un confronto civile di idee sui temi e le preoccupazioni che toccano tutti i settori del lavoro culturale».
Amelio ha detto inoltre che «non è assolutamente vero che il festival abbia fornito attrezzature tecniche per la proiezione sulla Mole Antonelliana» di immagini e filmati della protesta, promossa dagli studenti e dall'associazione 100 autori.
Ma non è solo la diatriba Amelio-Regione, ad aver infiammato la prima serata. Infatti gli studenti hanno raggiunto il Teatro Regio per chiedere solidarietà nella loro protesta contro la riforma. Al loro arrivo i giovani hanno incontrato il direttore del Torino Film Festival Gianni Amelio, Lorenzo Ventavoli, presidente dell'Associazione cinema giovani e Alberto Barbera, direttore del Museo del cinema. Con Amelio hanno concordato di fare un intervento prima dell'inizio della manifestazione inaugurale.
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