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15 nov 2010

FERRARI, È GIÀ PROCESSO A MONTEZEMOLO: "SI DIMETTA"

Il gestaccio di Alonso

È già processo a Montezemolo. Solo 24 ore dopo la disfatta di Abu Dhabi, partono sonore le critiche al patron della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Calderoli è stato il più duro dopo l'esito della gara: «Nonostante le capacita' dell'ottimo Fernando Alonso, a cui va un applauso per il grande lavoro svolto in questa stagione, la Ferrari e' riuscita a perdere un Mondiale di fatto gia' vinto grazie alla demenziale strategia operata dai box». Il ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord si accanisce in una nota: «Montezemolo ci ha fatto vergognare di essere tifosi della Ferrari, se ne vada subito da Maranello, evitando di fare ulteriori danni alla Rossa che tutti noi abbiamo nel cuore».
Montezemolo dopo la sconfitta ha subito difeso il suo pilota: «Alonso non c'entra, lui è stato bravo, ma loro avevano una macchina superiore. Sono comunque orgoglioso della Ferrari».

MARONI CON MONTEZEMOLO Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, è dispiaciuto che la Ferrari non abbia vinto il mondiale ma non crede che Luca Cordero di Montezemolo debba dimettersi come invece ritiene il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. «Mi spiace davvero che la Ferrari abbia perso. È stato uno choc per tutti» ha detto a margine di una cerimonia a Lecco negando che il presidente della scuderia debba dimettersi. «Purtroppo è andata male, si poteva vincere - ha osservato - ma sono cose che capitano. Il team Ferrari è di altissimo livello e professionalità. È successo quello che è successo per una casualità credo».

MARCHIONNE: «BATTUTE INGENEROSE» «Le battute sarcastiche, soprattutto di provenienza dal mondo politico, che sono piovute sugli uomini della Ferrari e in particolare su Luca di Montezemolo» sono «del tutto ingenerose e offensive»: lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne.

IL GESTACCIO DI ALONSO A sorprendere tutti è stato il gestaccio arrivato a fine gara, che il pilota brasiliano a rivolto a Vitaly Petrov, alla guida della Renault, arrivata davanti alla Ferrari: «C'è stata un pò di stizza - ha rivelato Alonso - ho visto un'aggressività agonistica mai vista da lui in questo mondiale. È stato solo uno sfogo dovuto alla frustrazione di aver perso il campionato all'ultima gara; ma non potevo superarlo in gara, era troppo veloce». Così ha voluto spiegare il "dito medio" mostrato al pilota russo a fine corsa.

STAMPA SPAGNOLA: «ALONSO PAGA PER LA FERRARI» «Ferrari si è sbagliata, Alonso ha pagato», «Il fiasco di Ferrari incorona Vettel», «Alonso perde per un errore tattico», sono alcuni dei titoli dei quotidiani di oggi che, danno conto della delusione in terra iberica per il mancato titolo mondiale di F1 per Fernando Alonso ad Abu Dhabi. L'amarezza è grande, date le altissime aspettative della vigilia che davano quasi sicuro il terzo titolo mondiale per il due volte campione del mondo di F1. AS insiste sull'errore strategico in casa Ferrari: «Per marcare Webber le sono sfuggiti Vettel e il titolo». Anche Marca sottolinea: «Gli strateghi del box e non l'ammirevole Alonso hanno buttato via il titolo» e riferisce che «un ministro di Berlusconi ha chiesto la testa di Montezemolo». «Alonso, dalla speranza alla disperazione», riassume in prima pagina il catalano El Mundo Deportivo; mentre Sport con la strategia della casa di Maranello boccia anche il pilota: «KO per Alonso», strilla in prima pagina. El Pais preferisce invece rendere gli onori alla scuderia vincitrice Red Bull, citando in prima pagina le dichiarazioni di Alonso: «Alla fine hanno vinto loro, se lo meritano». Per La Vanguardia «Il fiasco di Ferrari incorona Vettel»; mentre per ABC «Alonso perde per un errore tattico». «Maledetta strategia!', la delusione sintetizzata in due parole da El Mundo.

PETRUCCI COL 'CAVALLINO' «Non si può sempre vincere, bisogna sempre dire grazie alla Ferrari per tutto quello che ha fatto e che continuerà a fare». Gianni Petrucci, presidente del Coni, risponde così alle domande sull'epilogo del Mondiale di Formula 1. Il ferrarista Fernando Alonso, tradito da una strategia errara, ha perso la chance di conquistare il titolo iridato. A trionfare, grazie al successo nel Gp di Abu Dhabi, è stato il tedesco Sebastian Vettel con la Red Bull. «Ho apprezzato molto le dichiarazioni del presidente Montezemolo e di Domenicali (team principal, ndr)», dice Petrucci evidenziando il fair play mostrato dai vertici del Cavallino. «Sono vicino a loro, so bene quanto sia amaro perdere così all'ultimo respiro. Dobbiamo anche considerare come siamo arrivati a giocarci il titolo all'ultima gara», aggiunge Petrucci a margine del seminario 'Strategie e Progetti del Coni per lo Sport Olimpico e di Alto Livellò, in corso al Salone d'Onore del Coni. «Si può anche arrivare secondi, bisogna sempre dire grazie alla Ferrari per tutto quello che ha fatto e che continuerà a fare. Ci sono anche gli avversari: complimenti alla Red Bull e a Vettel», conclude.

PENSARE AL FUTURO Meno errori ed una macchina migliore per poter lottare anche per il campionato costruttori al livello di Red Bull e McLaren. Con una grande amarezza da metabolizzare dopo il sogno iridato sfumato ad Abu Dhabi, in casa Ferrari già si pensa al 2011 per riportare la Rossa alla vittoria. Dopo un anno non certo da buttar via e dal quale ripartire prendendo tutti i fattori positivi, come l'affidabilità della vettura, la voglia di vincere e l'unità della squadra. Ne è convinto Fernando Alonso secondo cui »dobbiamo continuare così, uniti e determinati. Dobbiamo vivere il prossimo anno con quella voglia di vincere che ci ha caratterizzato e che, l'ho imparato subito, è un segno dell'identità Ferrari. Dobbiamo migliorare la macchina, fare in modo che gli errori che tutti - noi piloti e la squadra - abbiamo commesso durante l'anno non si ripetano«. Nella prossima stagione che sarà caratterizzata da nuove regole e sempre pochi test »dobbiamo portare avanti - assicura il pilota spagnolo arrivato ad un soffio dal Mondiale - il 95% di quanto fatto, la squadra è molto unita, molto forte e c'è molta voglia di vincere, c'è professionalità e determinazione. Tutti i Gran Premi si vivono con molta passione. Penso - avverte Alonso - che c'è da migliorare un pò gli errori fatti a partire dai piloti, le strategie, cose strane o la sfortuna avuta a metà stagione come a Valencia e Silverstone dove abbiamo perso troppi punti con decisioni che non dipendevano da noi. Poi la competitività della macchina, credo che è quello su cui dobbiamo lavorare molto forte tutto l'inverno. Abbiamo un cambio di regolamento molto importante - ricorda il pilota di Oviedo - e abbiamo ancora una volta pochi giorni di test. Dobbiamo massimizzare il tempo sul simulatore per partire nel 2011 con una macchina più competitiva al livello di Red Bull e McLaren e lottare sia per il campionato piloti che costruttori in cui quest'anno siamo rimasti un pò indietro«. Anche l'altro pilota della Ferrari Felipe Massa è pronto a rituffarsi con la testa alla prossima stagione a partire dai prossimi giorni che vedranno sempre ad Abu Dhabi i test con le nuove gomme Pirelli, il nuovo fornitore di pneumatici della Formula 1 che dal 2011 sostituirà la Bridgestone. »È stata una stagione in cui mi aspettavo sicuramente di più e da qui in poi - avverte il brasiliano - dobbiamo concentrarci sulla prossima stagione al 100% per l'anno prossimo. Abbiamo già delle prove da fare questa settimana, sarà importante per poter capire come funzionano queste gomme, sono curioso di vedere come si comporteranno. Mi devo poi concentrare al 100% per un 2011 più forte«. Della necessità di migliorare la Ferrari targata 2011 parla anche il responsabile della gestione sportiva del team di Maranello Stefano Domenicali: »Quello che non bisogna fare in questo momento è farsi condizionare da falsi profeti o da quelli che l'avevano detto, perchè questo sarebbe sbagliato. Poi all'interno bisogna lavorare sulle aree su cui dobbiamo rinforzarci, dobbiamo crescere avendo chiara la direzione del prossimo anno. Il bello o il brutto della Ferrari è che siamo condannati a vincere, arrivare secondi è un sconfitta e sotto questo profilo bisogna avere chiare le aree su cui dobbiamo investire e dobbiamo fare il passo che ci porti ad essere vincenti il prossimo anno. Il prossimo anno sono convinto che saremo competitivi. Già quest'anno abbiamo iniziato al nostro interno un cambiamento importante, una riorganizzazione con nuove metodologie e nuove persone che avranno effetto il prossimo anno. Un punto da cui partire - chiude Domenicali - e da portare il prossimo anno è l'affidabilità «.


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