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25 nov 2010

Caso Alitalia, per Baldassarre chiesto rinvio a giudizio per aggiotaggio

Il presidente emerito della Corte Costituzionale potrebbe finire sotto processo per l'accusa di aver diffuso, nel 2007, "informazioni false e fuorvianti" nella fase di privatizzazioni della compagnia aerea

ROMA - Il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre rischia di finire sotto processo a Roma con l'accusa di aggiotaggio per aver diffuso, nel 2007, "informazioni false e fuorvianti" nella fase di privatizzazione dell'Alitalia. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio di Baldassarre, già presidente anche della Rai, nella sua veste di rappresentante di una cordata che aveva presentato una proposta di acquisto della compagnia di bandiera. Un caso sollevato dalla trasmissione rai "Report".

Secondo i magistrati della procura, Baldassarre "era al corrente della falsità dei documenti per esserne stato informato da responsabili della banca Ubs nel novembre 2007 (e quindi in epoca antecedente alla presentazione della suindicata offerta)" e li avrebbe "deliberatamente utilizzati allo scopo di accreditare falsamente la consistenza del gruppo e di riproporlo come partecipe della competizione, superando la decisione assunta dal cda Alitalia il 7 novembre 2007 di escludere il gruppo stesso dalla procedura utilizzata all'acquisizione delle quote delle azioni" della compagnia di bandiera detenute dal ministro dell'Economia.



Tale comportamento - si legge nel capo di imputazione - "si inseriva nel contesto di una complessiva condotta posta in essere dagli indagati e caratterizzata dalla reiterata diffusione agli organi di informazione di notizie prive di fondamento sulla consistenza economica della cordata, sulla disponibilità dei partners autorevoli e sulla serietà e credibilità dell'offerta di acquisto". Per chi indaga "tali illecite condotte intervenivano in una fase nella quale si stavano decidendo le sorti di Alitalia ed erano idonee a condizionare tempi e modalità di svolgimento della programmata operazione di cessione delle azioni detenute dal ministero dell'Economia".

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