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26 nov 2010

Bufera giudiziaria su Finmeccanica Indagati il presidente e l'ad di Enav



Il presidente Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini

I pm: corruzione e frode fiscale.

Accuse anche per Marina Grossi,
ad Selex e moglie di Guarguaglini

ROMA
Varie perquisizioni sono in corso da questa mattina a Roma negli uffici dell'Enav e di alcune società legate a Finmeccanica. Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma su presunti fatti di corruzione e frode fiscali sono indagati il presidente dell'Enav Luigi Martini, l'ad dell'ente Guido Pugliesi e la responsabile della Selex sistemi integrati, Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini.

L'operazione è svolta dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Finanza e i militari del Ros, perquisendo la sede dell'Enav e di società che hanno ricevuto appalti dall'ente, sono alla ricerca di elementi per accertare la sussistenza di episodi di corruzione e di frode fiscale.

L'indagine, che riguarda Finmeccanica e il suo presunto utilizzo di fondi neri per agevolare alcune commesse o semplicemente riciclare denaro ed è condotta dalla procura di Roma, parte dalla cosiddetta inchiesta broker, il caso di riciclaggio per il quale furono arrestati, tra gli altri, l'allora senatore Pdl Nicola Di Girolamo e l'ex ad di Fastweb Silvio Scaglia. L'inchiesta gira attorno al ruolo di Gennaro Mokbel, un imprenditore romano – sostenitore di Di Girolamo – che avrebbe fatto da anello di congiunzione tra la ‘ndrangheta e le società di telecomunicazioni.

Finmeccanica spazza via le «indiscrezioni di stampa in merito a possibili dimissioni» del presidente e amministratore delegato del gruppo, Pier Francesco Guarguaglini, il cui mandato scade in aprile e parla di ricostruzioni «destituite di ogni fondamento». L'inchiesta giudiziaria su presunti fondi neri che stanno coinvolgendo la holding sta, però, alimentando voci su un abbandono anticipato. Il top manager non è indagato e ha più volte ribadito, da sette mesi, che «non c'è nessun fondo nero e nessuna società a questo scopo» e di «essere sereno». I magistrati della procura di Roma, intanto, vanno avanti con le indagini sulla Digint, società milanese di informatica per la sicurezza delle aziende, di cui Finmeccanica detiene il 49% e ha la governance. Società che, secondo ricostruzioni giornalistiche, sarebbe una scatola vuota finalizzata anche a costituire fondi neri.

L'inchiesta riguarderebbe anche rapporti tra Selex Sistemi Integrati, società di apparati per la sicurezza controllata di Finmeccanica di cui la moglie di Guarguaglini, Marina Grossi, è amministratore delegato, e l'Ente nazionale di assistenza al volo (Enav). Tirata in ballo, l'Enav ha ribadito anche ieri «la piena legittimità e correttezza del proprio operato». E se quest'ultimo ha dato incarico ai propri legali di «tutelare la propria immagine nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di chiunque, per qualsiasi motivo, abbia leso o dovesse ledere l'onorabilità della società e dei suoi vertici», Finmeccanica sarebbe pronta a fare altrettanto, valutando «querele per eventuale diffamazione aggravata e pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale». A fornire dettagli ai magistrati con dossier di ricostruzioni e con interrogatori è l'ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, in carcere dal luglio scorso.

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