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26 nov 2010

Bionda torinese offresi (astenersi non fumatori): Yesmoke il più grande contrabbando del mondo

l brand Yesmoke nasce a Balerna, un piccolo paese delle Alpi svizzere, il primo di gennaio del 2000. In origine era un negozio online che vendeva le più popolari marche di sigarette.Yesmoke diventerà presto il numero uno nel mondo, con oltre 6 milioni di stecche da 200 sigarette vendute ogni anno[senza fonte]: Marlboro, Camel, Winston, e tutte le più popolari marche.

Per alcuni si è trattato del più colossale contrabbando di sigarette della storia della criminalità, per altri del tentativo di aprire un nuovo, libero e legittimo canale di distribuzione.[senza fonte]

Il negozio sarà costretto alla resa il 16 novembre 2004, quando 200 agenti, con una incursione all'aeroporto J.F. Kennedy di New York, bloccano il Boeing 757 cargo della DHLproveniente dalla Svizzera, e confiscano 150.000 stecche di sigarette destinate alla distribuzione negli Stati Uniti, dove Yesmoke aveva la maggior parte dei suoi clienti.

"Non si era mai visto un blitz come questo", titoleranno i giornali e televisioni il giorno successivo.[senza fonte]

Nell'estate del 2005, con il denaro guadagnato vendendo Marlboro ai clienti americani, Yesmoke si sposta in Italia. Il 7 agosto 2007, 7 anni, 8 mesi e 7 giorni dopo la nascita dell'online shop Yesmoke, inaugurano una fabbrica a Settimo Torinese, con una capacità produttiva annuale di 50 milioni di stecche (10 miliardi di sigarette) del nuovo brand "Yesmoke".

Philip Morris contro Yesmoke [modifica]

Philip Morris dà il via, nel 2001, ad una causa che durerà quasi tre anni, e porterà Yesmoke sui giornali e televisioni di tutto il mondo, contribuendo a far salire le vendite del negozio fino a 7 milioni e 900 mila stecche nel 2004.

Una legge federale del 2000, conosciuta come la "Imported Cigarette Compliance Act", proibisce l'importazione negli Stati Uniti di prodotti con marchio registrato negli U.S.A., senza l'autorizzazione del proprietario del marchio. La legge deve essere fatta osservare dalle Dogane (United States Customs Service), e Philip Morris USA ha informato le Dogane di non aver autorizzato l'importazione negli Stati Uniti dei prodotti Philip Morris acquistabili online al sito Yesmoke.

Nel gennaio del 2000 Yesmoke inizia a vendere online ai clienti americani sigarette Marlboro prodotte nell'Unione Europea, Svizzera e filippine, che Philip Morris non aveva destinato al mercato degli Stati Uniti. Philip Morris invoca la suddetta legge federale, e nel dicembre 2003 vince la causa.

Dopo la sentenza del 2003 in suo favore, Philip Morris fa la sua richiesta a Yesmoke: 548 milioni di dollari di risarcimento danni. Nella storia della legislazione degli Stati Uniti questa è la più alta richiesta per "concorrenza sleale" e "violazione di copyright". La richiesta porta i riflettori sulla guerra tra Big Tobacco e un nuovo produttore che sta per affacciarsi sul mercato.

Lo United States Postal Service in sintonia con Yesmoke [modifica]

Nonostante le sentenze del 2003 a favore di Philip Morris, l'USPS (United States Postal Service) continua a recapitare le sigarette regolarmente ai clienti americani, in nome della legge Federale Americana, che sancisce il diritto del cittadino ad importare sigarette dall'estero, con dichiarazione doganale e pagamento dei dazi doganali (che però le dogane, inspiegabilmente, continuavano a non richiedere).

E anche dopo il 20 agosto 2004, quando Philip Morris si impossessa del dominio Yesmoke.com e il negozio online si trasferisce sull'indirizzo Yesmoke.ch, l'USPS continua a recapitare le sigarette, che continuano a giungere duty-free al gradino di casa degli entusiasti fumatori americani.

Ma il 16 novembre 2004 ecco cosa riportano i giornali americani: "Non si era mai visto un blitz come questo: non meno di 9 agenzie investigative federali, statali e locali hanno iniziato una interminabile ispezione all'Aeroporto J.F. Kennedy di New York". (Per essere più chiari, è come se in Italia si facesse un blitz al quale partecipano Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, DIGOS, Vigili Urbani etc.).

Gli agenti confiscano l'intero carico di 150.000 stecche di un Boeing 757 della DHL, che trasporta le sigarette per Yesmoke. Il giorno successivo i giornali e le televisioni, parleranno di un "blitz contro il contrabbando".

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