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30 nov 2010

Assange: «Prossimo obiettivo banche Leaks? Per un mondo più etico»

IL FONDATORE DI WIKILEAKS PARLA A FORBES

«Vogliamo aiutare le aziende oneste ho dubbi su capitalismo, ma amo il libero mercato»

Julian Assange (Reuters)
Julian Assange (Reuters)
MILANO - La pubblicazione dei file del Dipartimento di Stato sono «solo l'inizio»: l'obiettivo di Julian Assange, scrive la rivista Forbes in una «rara intervista», è il «grande business». «All'inizio del prossimo anno - dice Julian Assange nell'intervista aForbes - una grande banca americana si ritroverà «turned inside out» (rovesciata). Decine di migliaia dei suoi documenti verranno pubblicati su Wikileaks, al di là delle richieste dei manager o altri avvertimenti». La pubblicazione, scriveForbes, «metterà a nudo i segreti della finanza» sul web, a vantaggio di ogni «cliente, concorrente, o legislatore». L'intervista di circa due ore, a colui che ha fatto arrabbiare le diplomazie del mondo intero con le sue rivelazioni di documenti riservati, è stata realizzata l'undici novembre scorso a Londra. «È una grande banca americana?», gli viene chiesto. «Sì», risponde Assange. «Non vi dirò di più. Esporrà i livelli esecutivi in un modo che stimolerà indagini e riforme. Presumo».

L'ETICA - «Non sono uno anti-sistema. Non è corretto mettermi in una casella economica e filosofica. Ma una cosa è il pensiero liberale americano, un altro il pensiero del libero mercato». Julian Assange dichiara che gli va stretta la definizione di paladino dell'anti-establishment, contrario a ogni istituzione. «Sino a quando i mercati sono consapevoli, allora io sono un libertario. Ma ho abbastanza conoscenza della politica e della storia per sapere che il libero mercato rischia di finire in una situazione di monopolio se non si lavora per mantenerlo libero. Wikileaks - conclude Assange - è nato con lo scopo di rendere il capitalismo più libero e etico».

MANAGER ONESTI - La presenza di Wikileaks significa «che è più facile guidare un business giusto, un'azienda corretta, mentre è più difficile guidarne una illegale. In fondo ogni amministratore delegato dovrebbe essere incoraggiato da tutto ciò», ha detto il fondatore di Wikileaks, Julian Assange. «Insomma, per un manager onesto - ha aggiunto Assange - è più facile andare avanti, se i suoi concorrenti disonesti vengono colpiti negativamente dalla diffusione e la pubblicazione delle loro malefatte». L'intervistatore gli chiede quindi se lui si potrebbe quindi definire un sostenitore del libero mercato: «Certamente sì. Nei confronti del capitalismo ho opinioni contrastanti, ma amo il libero mercato. E il mercato perfetto richiede un'informazione perfetta».

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