Ci sono voluti trent'anni ma ora lo sappiamo con sicurezza, anzi con certezza matematica. Il numero teorico massimo di mosse per risolvere il cubo di Rubik è 20. Così almeno ha concluso il professor Morley Davidson, matematico della Kent State University mettendo fine a una diatriba che durava da anni e che aveva spinto cattedratici di ogni parte del mondo a formulare svariate ipotesi su quello che è stato battezzato "il numero di Dio". Il risultato ottenuto con l'ausilio di un team internazionale di ricercatori che hanno lavorato sui computer di Google suggerisce che partendo dalle oltre 100mila configurazioni iniziali il cubo magico può essere risolto in al massimo 20 mosse. Più in generale dalle 15 alle venti rotazioni nella maggior parte dei casi.
Il cubo, nella versione 3x3x3, inventato dal professore di architettura ungherese Ern Rubik può assumere ben43.252.003.274.489.856.000 combinazioni possibili (43 miliardi di
miliardi) di cui solo una è quella corretta. Per arrivare al 20 i ricercatori hanno diviso questo enorme numero in 2,2 miliardi di gruppi ciascuno contenente 20 miliardi di posizioni. In questo modo attraverso riduzioni conseguenti sono riusciti a individuare dei pacchetti da elaborare singolarmente al computer.
Il risultato non ha stupito i ricercatori. Già nei primi anni ottanta David Singmaster e Alexander Frey avevano suggerito lo stesso numero utilizzando un loro algoritmo. A scompigliare le carte arrivò Morwen Thistlethwaite che dimostrò come con un calcolatore era possibile risolvere il cubo sempre con al massimo 52 mosse. Da lì in poi una ridda di numeri diversi uscì dai computer. L'ultimo nel 2008 fu un 25 indicato da Tomas Rokick, professore di Stanford. Ora il metodo di Davidson dovrebbe mettere d'accordo tutti. E' spiegato su www.cube20.org.
L'ambizione è di porre la parola fine a questo rompicapo per matematici. E sarà così, almeno fino a prova contraria.
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