Beffata Victoria Beckham: aiuto, il porcellino è diventato un maialone
HA COMPRATO UN MICROMAIALINO, MA ORA HA SCOPERTO CHE CRESCERÀ
La cantante è una delle vittime della pubblicità ingannevole della Little Pig Farm
Uno dei maiali venduti dalla «Littel pig farm»
MILANO - Povera Victoria Beckham: credeva di aver acquistato un maialino taglia micro, sborsando oltre tutto 700 sterline (pari a850 euro) per l'ultimo accessorio «pet» del momento fra le celebrità. Invece, ha scoperto che, una volta cresciuto, il simpatico animaletto da compagnia tanto piccolo non rimarrebbe e che servirà un vero e proprio porcile per accudirlo. A rivelare la fregatura sarebbero stati gli esperti della British Kune Kune Pig Society società che commercializza una razza di maialini maculati «genere Walt Disney», che ha denunciato all'Advertising Standard Authority (ASA) la Little Pig Farm, azienda del Cambridgeshire specializzata in micro-maiali, per pubblicità ingannevole.LO SPOT - Nello spot veniva, infatti, reclamizzata la vendita di una razza suina «talmente piccola da poter essere coccolata ogni giorno» (le misure indicate parlavano di 30-40 centimetri al massimo) e «facilissima da allevare in casa»: due caratteristiche che, invece, a detta di quelli della Kune Kune Pig Society, non apparterebbero ad alcun maialino. Da qui, l'esposto. «Non esiste alcuna razza suina che si possa definire mini o micro – hanno sottolineato gli esperti alGuardian – e siamo stati contattati da diverse persone che hanno acquistato un "maialino" convinti che restasse di taglia mignon e che, invece, è cresciuto in maniera normale». Dal canto suo, la Little Pig Farm ha ammesso di aver ricevuto alcune lamentele da parte dei clienti per i maialini «fuori misura», ma ha anche spiegato che si è comunque trattato di uno stock «difettoso», originato dall'utilizzo di maiali di taglia sbagliata per gli incroci. Una giustificazione che non ha, però, convinto del tutto quelli dell'Asa che hanno, infatti, multato l'azienda per pubblicità ingannevole riguardante le misure dei maialini. Respinto, invece, il reclamo relativo alla «facilità di manutenzione», visto che – come hanno spiegato nel comunicato - «gli eventuali acquirenti avrebbero dovuto capire che erano necessari un certo tipo di lavoro e degli sforzi particolari per accudire tali animali, indipendentemente dalle loro dimensioni». Vero. Ma adesso chi lo spiega alla Posh che le serve una valigia per portare in giro il maialino da borsetta che voleva, invece, infilare nella Birkin?
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