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2 lug 2010

Spiagge: la top ten del 2010


Arrivo a Zanzibar - fotografia di Giancarlo Gabbrielli


[ 8 giugno 2010 ]
D'accordo, forse tra queste non ci sarà la tua spiaggia preferita. Quando si tratta di mare e relax, però, val sempre la pena di ascoltare qualche buon consiglio. Come quelli offerti dai nostri autori in queste pagine: dieci meravigliose spiagge da vivere nella prossima estate e in tutte quelle a venire. Per leggere la seconda parte della top, clicca qui.
PENISOLA CURLANDESE (LITUANIA) 
Lungo questa lingua di sabbia di 98 km, splendide dune (alcune delle quali sono alte 200 m) si alternano a foreste. Il profumo dei pini conferirà un'atmosfera inebriante alle ore che passerai sulla tua amaca. 

Secondo Wilhelm von Humboldt, un viaggio nella Penisola Curlandese è essenziale per il nutrimento dell'anima. Anche Thomas Mann fu attratto da questo paese delle meraviglie senza tempo. Si dice che le infinite dune in continuo avanzamento abbiano inghiottito ben 14 villaggi, trasformando la penisola in una sorta di Sahara del Baltico. 

Il nostro consiglio: l'imponente 'Grande Duna' alta 52 m si trova a Nida; per raggiungerla occorre prendere il traghetto da Klaipeda a Neringa (circa €10 per automobile), da qui restano altri 50 km che si possono percorrere in auto o in bicicletta. 




JAMBIANI (TANZANIA) 
Questa è una spiaggia dimenticata dal tempo, dove gli uomini a bordo dei loro pescherecci (dhow) salpano al tramonto per la barriera corallina, le donne raccolgono le alghe e i turisti si carbonizzano sotto il sole cocente. Non c'è molto da fare qui (di sicuro non si può nuotare a causa della bassa marea) se non rilassarsi e aprire noci di cocco. Ricorda: sei a Zanzibar, nella mitica Africa, quindi prenditela comoda e assapora fino in fondo atmosfera e latte di cocco. 

Il nostro consiglio: noleggia una bicicletta nel villaggio di pescatori ed esplora la spiaggia; chiedi a un pescatore del posto di portarti con lui per un'escursione in barca al tramonto quando il sole tinge la spiaggia di un rosso fiammante. 

PULAU PERHENTIAN (MALAYSIA) 
La spiagge orlate di palme dellePerhentian Islands, coperte di foreste pluviali tropicali, non potrebbero essere più incontaminate: tranquille e prive di disagi e di sintomi di commercializzazione.

A parte immergersi, tuffarsi, rilassarsi, nuotare, abbronzarsi o sognare di essere Brooke Shields o Christopher Atkins in La Laguna blu (1980), qui non c'è altro da fare. 

Il nostro consiglio: parti da Tok Bali o dal più vicino molo di Kuala Besut; i motoscafi impiegano metà del tempo rispetto ai traghetti che compiono il tragitto in circa un'ora e mezzo/due. 

ISLA MUJERES (MESSICO)
Questa tranquilla isola al largo di Cancún, lunga solo 7 km e larga circa 1 km, è lontana anni luce dall'atmosfera eccessiva della terraferma. Le sue spiagge tropicali l'hanno resa una delle isole preferite dai cultori del genere, quelle lungo il litorale meridionale in particolare sono note per le loro calme acque turchesi. Per immergersi nella tipica festaiola atmosfera caraibica, fai un salto a Playa Norte, dove i camerieri ti serviranno il drink direttamente sulla sabbia. Playa Paraiso e Playa Indios sono l'ideale per chi preferisce un'atmosfera più appartata. 

Il nostro consiglio: le escursioni in barca gestite dalle cooperative di pescatori sbarcano lungo Rueda Medina; una volta sull'isola potrai noleggiare un motorino, una bici o un golf cart. 

DAHAB (EGITTO) 
Dahab, che in arabo significa 'oro', è stata chiamata così per la sua sabbia dorata. In una posizione unica ai margini del Sinai, Dahab è un tesoro inviolato. Le economiche strutture turistiche a ridosso della spiaggia consentono letteralmente di uscire dal sacco a pelo e tuffarsi nell'acqua. 

Cinto da montagne, l'insediamento beduino di Dahab, Assalah, è un covo per tipi da spiaggia, con il suo fascino incontaminato e i caffè dall'atmosfera rilassante. 

Il nostro consiglio: risalendo la costa si incontrano rinomati siti per le immersioni. El Kura, dove ferma l'autobus, ospita costosi alberghi stile resort; Assalah, nella baia di Mashraba, è molto più informale. 

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