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8 lug 2010

Eolico, arrestato Flavio Carboni


La procura di Roma: «Banda segreta come la P2 per pilotare giudici e politici». In prigione anche l'ex Dc Pasquale Lombardi e l'imprenditore Arcangelo Martino

Flavio Carboni
Flavio Carboni
ROMA - L'imprenditore sardo Falvio Carboni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri su ordine della magistratura romana nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti dell'eolico.Carboni, 78 anni, è stato condotto a Regina Coeli. Il suo difensore, Renato Borzone, ha già annunciato che farà ricorso al tribunale del riesame.

L'INCHIESTA - Oltre a Carboni, personaggio discusso e coinvolto in molti misteri della storia repubblicana, sono stati arrestati anche il geometra Pasquale Lombardi, magistrato tributario, già esponente locale della Dc campana, ex sindaco del suo paese in provincia di Avellino, assistito dall'avvocato Corrado Oliviero e l'imprenditore campano Arcangelo Martino. I provvedimenti cautelari in carcere, firmati dal gip Giovanni De Donato, sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma, coordinati dal maggiore Bartolomeo Di Niso. Martino sarà trasferito in giornata nel carcere di Napoli, mentre Carboni è già a Regina Coeli (a Roma) e Lombardi in quello di Bellizzi, in Irpinia. I reati contestati ai tre sono quelli di associazione per delinquere e violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli ipotizzano che i tre siano i componenti di una superloggia segreta, punto di riferimento per pilotare politici e imprenditori. L'inchiesta della procura romana riguarda un presunto comitato d'affari che avrebbe gestito l'assegnazione di una serie di appalti pubblici in Sardegna per la realizzazione di parchi eolici. Secondo la procura di Roma si tratta di una «banda segreta come la P2 per pilotare giudici e politici. L'ipotesi di reato è quella di associazione a delinquere e di violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi sulle associazioni segrete.

APPALTI PUBBLICI - Il fascicolo che ha portato agli arresti nasce da uno stralcio, aperto quest'anno, dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico in Sardegna in cui sono coinvolti, tra gli altri, anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellaci per abuso d'ufficio e corruzione e il coordinatore del Pdl nonché deputato Denis Verdini (che si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda), per riciclaggio e corruzione. Indagati anche Ignazio Farris, presidente dell'Arpas Sardegna, Franco Piga, presidente dell'Autorità d'Ambito territoriale della Sardegna, Pinello Cossu, consigliere provinciale di Iglesias. A fine aprile vi era stato un un blitz dei Carabinieri del Nucleo operativo di Roma nel palazzo di viale Trento della Regione Autonoma della Sardegna. I militari, su incarico del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, avevano acquisito, infatti, tutti i progetti sull'eolico presentati all'Assessorato regionale dell'Industria e l'operazione si era svolta nel massimo riserbo senza alcuna comunicazione ufficiale alla magistratura cagliaritana che indaga, come si appreso successivamente, su analoghe vicende legate alla presentazione di progetti per le energie rinnovabili. Nella sede dell'Assessorato erano state acquisite tutte le pratiche riguardanti domande presentate da privati a partire dal 2009.

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