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14 lug 2010

Berlusconi: «L'inchiesta P3? Solo polvere Basta con questo clima giacobino»

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Eidon)

Il premier e il caso eolico: «Sono solo quattro pensionati sfigati che si mettono insieme per cambiare l'Italia»

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Eidon)
ROMA - L'inchiesta cosiddetta P3 sull'eolico che coinvolge anche esponenti molto vicini al presidente del Consiglio «è un polverone» e per questo motivo «non succede niente». A dirlo è lo stesso Silvio Berlusconi, intervenuto alla cena per i 30 anni di Capital, nel corso della quale è tornato anche a difendere la legge sulle intercettazioni («era doverosa») e i contenuti della manovra economica correttiva a proposito della quale ha ribadito la necessità del voto di fiducia («è un atto di coraggio, avremmo la migliore finanziaria tra quelle approvate in Europa»). Quanto all'inchiesta, che già aveva avuto modo di definire una «montatura», si è detto «sereno e tranquillissimo». Non solo: «Non state a leggere i titoli dei giornali - ha detto ancora il Cavaliere -. Stamattina hanno parlato di P3...» ma sono «quattro sfigati pensionati» ha detto riferendosi fra gli altri a Flavio Carbone. «Quattro sfigati pensionati - ha aggiunto - che si mettono insieme per cambiare l'Italia. Ma se non ci riesco io...».

«CLIMA GIACOBINO» - Già in giornata il premier aveva fatto sapere la sua opinione diffondendo una nota tramite l'ufficio stampa di Palazzo Chigi. «Il clima giacobino e giustizialista nel quale alcuni stanno cercando di far ripiombare il nostro Paese non è certo d'aiuto», dice il premier nella nota. «Ma ancora una volta metterò tutto il mio impegno personale, assieme a quello del governo e della coalizione da me guidati e legittimati costantemente dal sostegno dei cittadini, per impedire che si ritorni a un passato che gli italiani non vogliono più. Intendo restare fuori dalle artificiose burrasche scatenate dalla vecchia politica politicante e da quanti, in maniera irresponsabile, giocano una partita personale a svantaggio dell'interesse di tutti», ha sottolineato.

GOVERNABILITÀ - «Il Paese, in questa fase di uscita dalla crisi economica globale, ha bisogno di scelte precise e di responsabilità e quindi di una piena governabilità», ha aggiunto il presidente del Consiglio. «Il governo ha a cuore l'interesse dei cittadini e perciò intende portare a rapida approvazione la manovra che stabilizzerà il bilancio pubblico come ha chiesto l'Europa, pure in presenza di una situazione migliore dei nostri conti rispetto agli altri partner europei».

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