Un articolo di Foreign Policy ridimensiona il fenomeno: "i media occidentali non hanno cessato un giorno di dire che gli iraniani usavano Twitter per organizzare e coordinare le proteste contro gli apparenti brogli delle elezioni dello scorso giugno". In realtà "erano quasi tutti americani che si scrivevano tra loro", da account statunitensi. Per i giornali e le tv quella di Twitter è stata "una storia che si era scritta da sola", troppo bella per non crederci.
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