«Le perquisizioni sono state la dimostrazione della mancanza di fiducia delle autorità giudiziarie nel lavoro»
BRUXELLES - La commissione creata dalla Chiesa per esaminare i casi di abusi sessuali sui minori in Belgio, guidata dallo psichiatra Peter Adriaenssens, si è dimessa nella sua totalità. Lo psichiatra ritiene che le perquisizioni siano state la dimostrazione della mancanza di fiducia delle autorità giudiziarie nel lavoro della sua commissione. «Non potevano che agire in questo modo solo a fronte della convinzione che noi volessimo nascondere le cose, truffarli in un qualche modo», dichiara Adriaenssens, interpellato dai quotidiani. «Quando invece io mi sono fatto come punto d'onore quello di lavorare in piena trasparenza».
PREOCCUPAZIONE PER LA PRIVACY DELLE VITTIME - Il professore si è dichiarato giovedì «scioccato» per le perquisizioni della procura di Bruxelles, dicendosi preoccupato soprattutto per la privacy delle vittime che avevano scelto la commissione per raccontare di abusi sessuali subiti dai preti. La Commissione Adriaenssens, istituita nel 2000 come organo indipendente, si è data come compito quello di essere un interlocutore privilegiato delle presunte vittime di abusi, ricevendo le denunce e fornendo un'adeguata assistenza psicologica, medica e legale a chi ha subito atti di pedofilia da parte di sacerdoti, diaconi, catechisti o operatori pastorali. Nel sito web della Commissione si riferisce che la commissione informa i vescovi e le autorità ecclesiastiche competenti delle denunce subite. Ma si sottolinea che chi subisce atti di pedofilia «ha la totale libertà di scelta nel contattare» la commissione.
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