Opportunity ha superato il primato di Viking-1 di sei anni e 116 giorni. Avrebbe dovuto durare solo un mese e mezzo
MILANO - Il record di sopravvivenza su Marte è stato battuto dal rover Opportunity della Nasa, gemello di Spirit, entrambi sbarcati nel gennaio 2004. Dovevano durare 90 giorni e Opportunity invece ha superato i sei anni e 116 giorni di vita di Viking-1 arrivato sul Pianeta Rosso il 20 luglio 1976.
SENZA RUOTE - Viking, senza ruote, non poteva muoversi e poggiando su tre gambe indagava l'ambiente dove si trovava. Con la sua pala meccanica scavò anche il suolo e lo analizzò a bordo per cercare tracce di vita, ma non ci fu alcuna risposta. Anzi i dati trasmessi furono così ambigui che gli scienziati si chiesero se gli strumenti che avevano ideato erano adeguati a cercare la vita su Marte. Assieme a Viking-1 la Nasa mandò anche il gemello Viking-2 ma si spense prima.
IL «SONNO» DI SPIRIT - Opportunity, pur essendo arrivato qualche giorno dopo Spirit, lo ha superato perché, questo, dal 22 marzo non è più in attività. E' stato spento dopo che si era insabbiato. Ciò gli ha impedito di sistemarsi in una posizione protetta nella quale trascorrere senza danni l'inverno marziano con temperature intorno ai cento gradi sotto zero. Ora ha superato il solstizio e quindi lentamente il clima sarà più favorevole. Se i suoi pannelli solari riusciranno a raccogliere energia sufficiente per ricaricare le batterie e se il freddo non avrà danneggiato i meccanismi, allora Spirit potrà tornare a far sentire la sua voce. Se così sarà il record di sopravvivenza sarà suo.
OBIETTIVO ENDEAVOUR - Per il momento la vittoria l'ha strappata il suo gemello Opportunity che si trova dall'altra parte del pianeta e che ora è in viaggio verso il cratere Endeavour di cui vede già i bordi pur essendo distante 13 chilometri. Finora Opportunity ha percorso oltre venti chilometri dal punto di sbarco. L'ultima tappa di ricerca è stata il cratere Victoria ed è in buona salute. Entrambi hanno raccolto tracce di materiali che dovrebbero essere il frutto della presenza di acqua in epoche remote.
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