Colombiana, 31 anni, fisico da favola, aveva costituito una rete di spacciatori con l'Europa via Messico
WASHINGTON – Dopo cinque mesi di latitanza, tra foto su Facebook e interviste in luoghi segreti, Angie Sanclemente Valencia è stata arrestata a Buenos Aires. E la notizia della sua cattura ha subito conquistato titoli sui media. Difficile ignorarla. Colombiana di 31 anni, fisico da favola, Angie si è trasformata da «Miss Caffè» in capo di una banda di narcos. Una gang che operava, con successo, tra Argentina, Messico ed Europa.MODELLI-SPACCIATORI - Per la polizia l'ex reginetta aveva organizzato un network che spediva cocaina da Buenos Aires a Cancun (Messico) e quindi verso località europee, Roma compresa. Nulla di strano se non fosse stato per le protagoniste. A trasportare le valige di coca erano belle ragazze. Angie ha affidato il compito di reclutarle a un «collaboratore» di 25 anni, professione modello, ricompensandolo con 2 mila dollari per ogni nuova «allieva». Le ragazze – secondo gli ordini della colombiana – dovevano essere attraenti ma non troppo appariscenti. In modo da distrarre i doganieri, ma senza farsi notare troppo.
BRACCATA - Le tracce della banda sono emerse alla metà di dicembre, quando all'aeroporto di Buenos Aires è stata fermata una ragazza di 21 anni sorpresa con 55 chilogrammi di cocaina. «Mi avevano promesso 5 mila dollari di ricompensa raccomandandomi di stare tranquilla», ha rivelato la giovane. Dopo la cattura della complice, la squadra anti-droga ha intensificato le ricerche della capobanda a Buenos Aires. Ed è nella capitale argentina, nel celebre quartiere Palermo, che l'hanno scovata. A tradire Angie, forse, un contatto con la stampa. Braccata dalla polizia, la modella si è difesa attraverso i giornali: «Non c'entro nulla con la droga. Mi hanno incastrata». E il suo legale sosteneva che la donna non voleva costituirsi perché temeva di «essere violentata o aggredita in carcere».
RICORDI - La sua storia ricorda quella di altre Miss diventate le amiche dei padrini. Angie, dopo aver vinto il titolo di «Regina del caffè», si è legata a un criminale messicano conosciuto come «il Mostro». Poi, però, si è messa in proprio, formando la sua banda e dimostrando grandi capacità. Per gli investigatori voleva spedire una valigia di coca alla settimana con l'obiettivo di piazzare la merce soprattutto in Europa.
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