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18 mag 2010

G8, la pista dei soldi versati allo Ior L'indagine dei pm bussa in Vaticano

Anemone, una pista porta in Vaticano




Via a un'altra rogatoria. Verdini: mai avuto tesoretti all'estero. Previsto domani a Perugia il nuovo interrogatorio dell'architetto Zampolini

ldi FRANCESCO VIVIANO

ROMA - "A mia memoria il Vaticano non ha mai permesso di accedere alla sua banca, lo Ior. Dunque non abbiamo tante speranze, ma la rogatoria la faremo lo stesso" dice un inquirente da mesi impegnato nella grande inchiesta sul G8 e i Grandi eventi. È l'ennesima svolta in questa inchiesta che ha già oltrepassato i confini nazionali, con la richiesta di rogatoria internazionale per cercare i tesori nascosti nelle banche del Lussumburgo della Svizzera per conto di alcuni indagati. I magistrati, in particolare, sospettano che il coordinatore del Pdl Denis Verdini abbia nascosto in Lussemburgo soldi e gioielli. Lui smentisce categoricamente. Ma l'inchiesta va avanti.

Da alcune settimane l'attenzione dei carabinieri e della guardia di finanza si è concentrata sulla banca del Vaticano. Durante le indagini sono state seguite molti passaggi di denaro partiti da alcuni degli arrestati (dai funzionari pubblici Angelo Balducci, Mauro Della Giovanpaola, Fabio De Santis al costruttore Diego Anemone). Ebbene, le tracce toccavano non solo la Banca delle Marche di via Romagna a Roma, custode dei conti di alcuni indagati, ma portavano fino all'Unicredit Luxemburg finendo talvolta perfino allo Ior.

Verdini, infuriato per le indiscrezioni filtrate ieri, protesta la sua innocenza: "Assisto all'ennesima grave violazione del segreto d'indagine con l'accostamento del mio nome a fantomatici conti esteri o tesoretti in Lussemburgo, Svizzera o San Marino. Ebbene, condannando questo malvezzo della fuga di notizie che, senza il benché minimo filtro di un vero accertamento giudiziario, massacra le persone, ben vengano le rogatorie internazionali. In questo modo sarà provata la mia estraneità a fatti cui vengo accostato con incredibile leggerezza solo per il ruolo politico che svolgo".

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