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16 mag 2010

Calderoli: "Tagliare su parlamentari e manager"

Conti, manovra e interventi urgenti
Le ipotesi per fermare la speculazione

Blocco temporaneo delle finestre pensionistiche, rinvio del rinnovo del contratto degli statali, giro di vite sui trasferimenti a enti locali e spese dei ministeri

Tremonti e Calderoli (Ansa)
Tremonti e Calderoli (Ansa)
Il venerdì nero delle Borse accelera la ricerca di soluzioni immediate nei Paesi dell'euro per fornire più certezze ai mercati sui debiti pubblici. In altre parole: si tratta di determinare (e annunciare) manovre con tagli e restrizioni. Non misure draconiane come in Grecia, ma sostanziose e comunque con non pochi riflessi sociali. L'Italia, con il debito altissimo ma conti migliori di altri, deve comunque definire una linea d'azione. Nei giorni scorsi la conferma del Tesoro sull'entità della manovra in arrivo: 25 miliardi di euro circa. Ora si tratta di definire però, e con urgenza, come interventire dopo la bufera finanziaria che ha colpito le Borse e l'euro. E non basta certo il «taglio» degli stipendi dei politici annunciato da Calderoli: si tratta più di una mossa etica» che sostanziale. Per arrivare a risparmi consistenti bisogna toccare altre voci della spesa pubblica. Ecco le indiscrezioni sulle ipotesi allo studio.

Pensioni - I conti Inps sono in leggero attivo e la spesa pensionistica in Italia è sotto controllo dopo la riforma Dini e due successivi aggiustamenti (prima lo "scalone" di maroni poi la correzione effettuata dal governo Prodi). Anche il Fondo Monetario non mette le pensioni come primo problema italiono, che ora invece è diventata la spesa asanitaria incontrollata (e il governo infatti ha cominciato a non "garantire" le regioni in rosso). In ogni caso sembra che un'azione temporanea sulle pensioni sia tra le ipotesi per la manovra. L'impianto generale del sistema previdenziale non è in discussione, ma si ragiona, invece, su un blocco sulle finestre di uscita per le pensioni di anzianità e su un'ulteriore stretta sulle pensioni di invalidità con intensificazione dei controlli.

Statali - In gioco innazitutto il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici. Scaduto nel 2009, il contratto per 3,5 milioni di statali potrebbe slittare. Il costo è di circa 5 miliardi tuttora non previsti. Si fanno ipotesi anche su un allungamento dei tempi della erogazione delle liquidazioni degli statali: oggi lo Stato deve pagare entro tre mesi.Il tempo di attesa potrebbe essere raddoppiato e arivare a sei mesi. Si parla anche del blocco degli scatti di anzianità per alcune categorie, come i magistrati e i professori universitari.

Spese correnti - Non si esclude un giro di vite sulla spesa dei ministeri e sui trasferimenti agli enti locali, così come sulle grandi opere e le infrastrutture.

Giochi - Allo studio la possibilità di accelerare il processo di trasformazione dei Monopoli in agenzia fiscale, proprio nell'ottica di renderne più efficace l'attività di controllo sul fronte tributario. Uno sviluppo per l'attività dei Monopoli, quello disegnato dal pacchetto antievasione, che renderà necessario un incremento del personale, oggi fermo a 1.300 dipendenti: bisognerà arrivare almeno a 2.500, secondo il piano aziendale del'Amministrazione. Per ora, il Tesoro ne può mettere a disposizione 860, che sarebbero trasferiti dagli uffici locali della Ragioneria generale dello Stato.

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