Sì all'unanimità del governo a decreto antiscarcerazione boss
Ciancimino a Miccichè: mai parlato del coinvolgimento di Berlusconi con la mafia
ROMA (10 febbraio) - La legislazione sui pentiti va cambiata e ciò andrà fatto nell'ambito della riforma della giustizia. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa "Donne di cuori", sottolineando che il ddl presentato al Senato da Giuseppe Valentino non si inserisce in un quadro più globale.
Nuova legge sui pentiti. «Io sono d'accordo sul fatto che si debba cambiare la legge» che regolamenta l'utilizzo dei pentiti, ha detto il premier nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa. «Il senatore Valentino - ha aggiunto - ha presentato questo tipo di riforma però senza preparare il terreno: è invece convincimento del governo e quindi dei ministri Alfano e Maroni, che questa riforma debba essere inserita nell'ambito della completa riforma della giustizia». Nel sostenere questa tesi Berlusconi ha aggiunto: «Le dichiarazioni, non importa se di uno o più pentiti, devono avere riscontro nella realtà dei fatti».
Ciancimino? Giustizia spiritica. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi liquida come «giustizia spiritica» le dichiarazioni di Massimo Ciancimino relative ai presunti legami tra la mafia e la nascita di Forza Italia, basate su affermazioni risalenti al padre Vito. Berlusconi sottolinea che si è alle prese «con qualcuno che riferisce parole di qualcuno che è morto da diversi anni».
Faremo processo breve e non solo. «Il fatto che il processo breve non sia all'ordine del giorno della Camera è un fatto che deve cambiare». A sottolinearlo è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «E' ferma sua intenzione» fare la riforma della giustizia entro la legislatura e nello stesso tempo il governo non vuole lasciare su un binario morto il cosiddetto processo breve dopo l'approvazione del legittimo impedimento.
Decreto antiscarcerazioni boss. Via libera all'unanimità del Consiglio dei ministri al decreto legge presentato da ministro della Giustizia Angelino Alfano per evitare la scarcerazione di boss e mafiosia seguito della recente sentenza della Cassazione che ha attribuito alle Corti di Assise, anzichè ai Tribunali, la competenza a giudicarli in caso di reati pluriaggravati. Lo riferiscono fonti di governo. Il decreto è statao approvato in un minuto. La riunione si è conclusa con i complimenti del sottosegretario Gianni Letta al Guardasigilli Alfano per la soluzione trovata.
Di Pietro: è progetto P2. «Le continue aggressioni di Berlusconi alla Magistratura e alla libera informazione sono solo la conferma della linea piduista che il Governo sta portando avanti. E oggi Berlusconi ha finalmente ammesso davanti ai cittadini quali sono le vere riforme che ha in mente: lo stravolgimento della giustizia e della Costituzione, con l'obiettivo di farla franca senza farsi giudicare e di portare a compimento il piano di Licio Gelli». Lo dichiara Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori assicurando che il suo partito «non si arrende e continuerà a difendere senza se e senza ma i principi democratici tracciati dai nostri padri costituenti».
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