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3 lug 2014

Facebook acquista LiveRail per mezzo miliardo. Sulla bacheca arriveranno i video pubblicitari

Facebook e Twitter continuano a darsi battaglia a suon di acquisti
milionari per migliorare le loro performance pubblicitarie. E se
Twitter si era portata avanti mettendo le mani su MoPub, e poi anche
su Namo Media e TapCommerce, oggi arriva una risposta abbastanza
significativa da Palo Alto. Facebook ha messo a segno il colpo
LiveRail, portandosi a casa una delle piattaforme per la
monetizzazione dei video più note degli Stati Uniti d'America. Costo
dell'operazione: 500 milioni di dollari, anche se le due società hanno
preferito mantenere il più stretto riserbo sui dettagli economici
dell'affare e la cifra è emersa da fonti anonime.

LiveRail, fondata nel 2007 a San Francisco e con sedi dislocate in
tutto il mondo, può vantare un portafoglio clienti di tutto rispetto.
Tra questi Major League Baseball, Dailymotion e Abc. La piattaforma,
secondo alcuni dati forniti da Mashable, garantirebbe 7 miliardi di
impression al mese sui propri video. Numeri che, se confermati,
darebbero una svolta al settore pubblicitario di Facebook, ancora
troppo legato agli annunci testuali e fotografici.

I video pubblicitari, soprattutto in versione mobile, sono senz'altro
un business redditizio e in grande crescita. Per questo Facebook ha
deciso di investire tanto dannato in LiveRail, società che negli
ultimi tre anni ha dimostrato di saper aiutare gli editori a
monetizzare molto bene i contenuti. Molto presto, dunque, potremmo
trovarci video inserzioni pubblicitarie sulla nostra time-line di
Facebook.

In un post sul blog ufficiale, il vicepresidente dell'area marketing
di Facebook, Brian Boland ha commentato l'acquisto di LiveRail
definendolo un prodotto «eccellente». «LiveRail, unito all'esperienza
di Facebook ci permetterà di mostrare i contenuti pubblicitari in modo
migliore».
Per Mark Trefgarne, Ceo e cofondatore della piattaforma di video
advertising, finire nelle mani di Facebook è la giusta opportunità per
«ridefinire il paesaggio degli annunci tech e di impostare un nuovo
standard nella tecnologia per gli editori».

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