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18 giu 2014

Le cave di Carrara ai Bin Laden La famiglia sauditi in trattativa per le concessioni. Il sindaco di Carrara: «Faranno investimenti importanti»

CARRARA – Decine di cave, le più belle di Carrara, bianchissime,
affascinanti come monumenti quando all'alba il solo inizia ad
illuminarle. Qui si estrae lo «statuario», il marmo bianchissimo e
prezioso che Michelangelo sceglieva per i suoi capolavori. Tra pochi
giorni potrebbero diventare proprietà della famiglia Bin Laden,
fratelli e cugini del famigerato Osama. O meglio, gli imprenditori
arabi sono in trattativa per acquistare una società, che estrae il
marmo e lo lavora e ha la concessione (pubblica) dei siti.

Obiettivo, le concessioni per i bacini marmiferi

I Bin Laden sono proprietari del gruppo Cpc, un colosso specializzato
nella costruzioni di grattacieli, ponti, residenze di lusso con un
giro d'affari di 40 miliardi di euro. Con il terrorismo non hanno
nessun contatto e quando Osama divenne il capo di Al Qaeda, lo
diseredarono e lo misero al bando. «Sono persone di grande serietà –
racconta un imprenditore carrarese -. Hanno già interessi nel nostro
comprensorio e da anni la collaborazione è stata proficua». Uno degli
imprenditori che lavora con la famiglia saudita è Roberto Pucci, già
sindaco di una giunta di sinistra di Massa, che ha sempre dato pareri
lusinghieri su Cpc e i manager che guidano il gruppo. Adesso la
famiglia Bin Laden sta trattando con Marmi Carrara per l'acquisizione
del 50% della società. Marmi Carrara è il gruppo più importante del
comprensorio del Marmo apuano e detiene un terzo delle concessioni
delle cave. L'obiettivo, secondo indiscrezioni, è quello di acquisire
le concessioni per lo sfruttamento dei bacini marmiferi ma anche lo
stabilimento di lavorazione. Costo dell'operazione? Dai 45 ai 55
milioni di euro. E mentre qualcuno grida allo scandalo e parla di
«arabizzazione delle cave di Michelangelo», c'è chi vede l'operazione
con grande ottimismo. Come il sindaco di Carrara Angelo Zubbani e
molti imprenditori. Che annusano investimenti milionari. «I Bin Laden
faranno investimenti importanti per ampliare gli stabilimenti di
produzione del marmi – ha spiegato il fiscalista Giulio Andreani che
cura la trattativa per Marmi Carrara – e potrebbero aumentare i posti
di lavoro». In una dichiarazione al Tirreno il presidente di Marmi
Carrara, Luigi Piacentini, ha spiegato «che ci sono ancora dettagli da
definire, ma entro la fine di agosto si arriverà ad un esito». Che in
tanto pronosticano positivo.

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