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22 mar 2013

Corea del Sud, legge contro le minigonne

La norma sulla «sovraesposizione»della Park in vigore da venerdì ed è contro l'esibizione di nudità o pose indecenti

Dal nostro corrispondente  GUIDO SANTEVECCHI 

Park Geun-hye (aP) Park Geun-hye (aP)
PECHINO - Si chiama «legge sulla sovraesposizione» ed è entrata in vigore oggi in Corea del Sud. Il testo ammonisce i cittadini contro l'esibizione di nudità o pose indecenti, pena una multa di 50 mila won, poco meno di 40 euro. Spiega un comunicato della polizia: «L'infrazione scatta se l'esposizione indecente provoca sentimenti vergognosi o disagio in chi assiste». Che significa? Che cosa è la «sovraesposizione»? Vuol dire che le minogonne e le microgonne, così popolari tra le ragazze di Seul, sono fuorilegge? Si dovranno rivestire anche i gruppi musicali sudcoreani che dominano la scena asiatica con il loro pop e la generosa esposizione di epidermide femminile?

LA LEGGE - Di sicuro c'è solo che il decreto attuativo è stato varato nella prima seduta del governo della nuova presidentessa Park Geun-hye. Evidentemente la signora deve essere molto in ansia per la pubblica decenza se ha trovato posto nella sua agenda politica, occupata da problemi come le minacce nuclear-missilistiche della Corea del Nord e un attacco di hackers che l'altro giorno ha spento decine e decine di computer del Sud. La legge anti-sovraesposizione è diventata un caso politico: Ki Sik Kim, del Partito democratico unito (all'opposizione) l'ha contestata chiedendo: «Quale regime interviene anche sul modo di vestire dei cittadini?».

INTERNET - Il popolo del web è entrato in fibrillazione. Nancy Land, una stella dello showbiz sudcoreano, ha postato una foto su Twitter con una banconota infilata nella scollatura abbondante, pronta a pagare per la sua «libertà di espressione». Altri si sono preoccupati per il K-pop, la musica pop sudcoreana i cui gruppi (SNSD, Dal Shabet, T-ARA) sono noti per i costumi aggressivamente sexy. «Saranno messi fuorilegge?». Molti si sono ricordati di Park Chung-hee, il padre della presidentessa, che fu capo dello Stato tra il 1963 e il 1979, e negli anni Settanta aveva messo al bando le gonne più corte di venti cemtimetri sopra il ginocchio (e imposto il taglio dei capelli troppo lunghi dei ragazzi). Poco conta che un alto funzionario della polizia abbia detto alla Cnn: «Qualsiasi interpretazione secondo la quale i nostri agenti controlleranno i vestiti della gente è completamente falsa. Non andremo certo in giro con il centimetro per controllare gli orli delle gonne».

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