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8 mag 2012

Gli italiani al Mit che progettano il futuro

LE ESPERIENZE DI RATTI, TURICCHIA E SIGNORELLI

Parlare di immigrazione culturale non ha più senso, perché la conoscenza è ormai condivisa in rete

BOSTON - Nessuno di loro si chiama Leonardo, ma la genialità italica sembra avere lo stesso dna del maestro rinascimentale. Per dimostrare il loro talento hanno dovuto attraversare l'oceano e insediarsi al Massachusetts Institute of Technology, ma non si sentono cervelli in fuga.

CITTÀ DEL FUTURO - «Oggi non ha senso parlare di immigrazione culturale perché la conoscenza è ormai condivisa in rete, quindi virtualmente potrei trovarmi a Singapore o Milano invece di Boston. Sempre più spesso le persone che lavorano a un progetto si trovano in luoghi diversi del pianeta perché il campo di azione in molti casi è diventato il mondo intero», dice a Corriere.it Carlo Ratti. Architetto piemontese, 41 anni, Ratti dirige il SenseAble City Lab da lui fondato nel 2004. Un centro di eccellenza internazionale che studia e progetta le città del futuro, analizzando i dati che provengono da un numero crescente di sensori e dispositivi elettronici. L'idea è che si possa costruire una città intelligente studiando con un approccio multidisciplinare il comportamento delle persone: cosa fanno, dove si spostano, come si muovono. La città di domani non cambierà radicalmente, almeno dal punto di vista estetico, niente scenari alla Blade Runner, ma sarà più efficiente, più sostenibile e più funzionale alle esigenze dei cittadini.

ORECCHIO BIONICO - Elettronica per l'uomo 2.0 E se miglioreremo la qualità della nostra vita il merito spetta anche ad altre innovazioni, come quelle messe a punto nei laboratori di elettronica del Mit da scienziati come Lorenzo Turicchia, uno dei padri dell'orecchio bionico e di altre protesi evolute. «Matrix non è più fantascienza, oggi la tecnologia ci consente di fare cose straordinarie e nei prossimi anni assisteremo a progressi inimmaginabili», ci dice il ricercatore italiano. Dopo aver messo a punto l'orecchio elettronico e un sofisticato surrogato del tratto vocale che consente di far parlare chi ha perso la voce o è privo di questa funzionalità, oggi Turicchia è impegnato in esperimenti di frontiera: far muovere le protesi con la forza del pensiero. «È difficile dare stime precise su quando questi dispositivi saranno effettivamente disponibili, ma succederà sicuramente e consentirà alle persone con disabilità importanti di vivere una vita decisamente migliore».

AUTO ELETTRICA - Cambiare il mondo con un'invenzione era anche il sogno di Riccardo Signorelli, per otto anni al Mit e ora a capo della sua società FastCup che ha deciso di aprire a poca distanza dal campus di Cambridge. Il suo ambizioso progetto è quello di fare la concorrenza alla benzina mettendo a punto un sistema per migliorare le prestazioni delle batterie elettriche. A rendere possibile questo traguardo è un oggetto piccolo ma rivoluzionario, un ultracapacitore, una specie di pila 15/20 più potente di quelle tradizionali. Realizzato con nanotubi in carbonio, questo dispositivo può caricarsi e scaricarsi istantaneamente, quasi all'infinto, consentendo di risolvere un problema non da poco: rendere decisamente più economiche le batterie delle auto ibride-elettriche. Non solo, ma i vantaggi di questo ultracapacitore possono avere impatti significativi anche in altri campi industriali, soprattutto nell'ambito delle energie rinnovabili. Proprio per questa ragione Signorelli ha ricevuto un finanziamento di 5,5 milioni di dollari dal governo americano per sviluppare la sua idea a cui se ne sono aggiunti altri 2 da parte di investitori privati.

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