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8 mar 2012

Berlusconi vola da Putin: «Invito di Vladimir, ci tiene»

Come succede ormai ogni volta, il riserbo è assoluto. Silvio Berlusconi è atterrato ieri sera in Russia – aereo e visita privati. Voleva essere il primo a congratularsi di persona con Vladimir Putin per la rielezione di domenica scorsa, scrive la stampa russa citando fonti vicine all'ex presidente del Consiglio mentre il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, ripete che l'agenda della visita non verrà divulgata. 
Lunedì, Putin aveva ricevuto il messaggio del presidente del Consiglio, Mario Monti: l'espressione dei suoi «rallegramenti» per l'elezione a presidente della Russia ma anche la certezza «che nel corso del suo prossimo mandato alla guida della Russia sarà confermata la centralità dei rapporti tra Federazione, Italia e Unione europea, e verrà sviluppato con determinazione il processo di consolidamento democratico e di ampia riforma nel settore economico e sociale avviato negli ultimi anni».
Monti auspica un vertice bilaterale, «non appena possibile»: «Avvertiamo la necessità di un confronto sui temi di comune interesse, nella consapevolezza che la soluzione delle crisi richiede un dialogo continuo e costruttivo con la Russia». Parole che vanno sulla scia dei messaggi inviati a Putin dagli altri leader occidentali. Il ritorno di Putin al Cremlino ha sollevato una parte della società russa, che sabato prossimo tornerà a protestare a Mosca denunciando le elezioni come illegittime. A ruota, la comunità internazionale ha accolto la notizia senza troppo calore, a differenza del modo con cui aveva salutato, quattro anni fa, l'arrivo in scena di Dmitrij Medvedev. Telefonando a Putin, il premier britannico David Cameron e il cancelliere tedesco Angela Merkel non si sarebbero congratulati, sottolineando però l'importanza di relazioni bilaterali più strette. In una lettera, il presidente francese Nicolas Sarkozy avrebbe invece incoraggiato Putin a «proseguire nel lavoro di democratizzazione e modernizzazione economica, seguendo i desideri espressi dal popolo russo». Ieri sera, infine, un messaggio di Hillary Clinton, segretario di Stato americano, invitava a un esame delle violazioni elettorali denunciate ma riconosceva che il voto russo ha «un chiaro vincitore», con cui gli Usa «sono pronti a lavorare».
Putin e Berlusconi si incontrarono per la prima volta a Genova nel luglio 2001, in occasione del G8. Quest'ultimo incontro invece dovrebbe svolgersi a Soci, sul Mar Nero. «Putin lo ha invitato – ha detto Peskov all'agenzia TMNews –, ci tiene». «Il mio amore per la Russia – aveva spiegato Berlusconi in un'intervista alla Komsomolskaja Pravda, sintetizzando il suo rapporto con questo Paese e con il suo leader – nasce dalle letture dei vostri grandi romanzieri e anche da una paura tipica del secolo scorso. La mia generazione ha conosciuto la guerra fredda... La possibilità di aprire i nostri Paesi all'amicizia e alla collaborazione mi è sembrata subito un'opportunità storica, un'occasione da cogliere al volo».
Nella lunga storia di questo legame speciale, Berlusconi e Putin si sono alternati in incarichi ufficiali differenti, ma si sono sempre ritrovati: consigliandosi a vicenda, sentendosi in sintonia, al di là degli impegni ufficiali o di sospette motivazioni personali. Mosca – ha detto ieri l'ambasciatore russo in Italia Aleksej Meshkov in un'intervista all'Ansa – «è e sarà un partner affidabile per il mondo, con l'Italia c'è una partnership strategica». «Voglio vedere un Governo russo reagire alle proteste senza usare la violenza, segno di democrazia più matura – aveva osservato il mese scorso a Venezia l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini –. Nonostante le critiche, la Ue è pronta a riconoscere Putin come leader».

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