Sorpresa in una elementare di Fiumicino: gli alunni interpretavano i loro miti negativi di «Romanzo criminale». E in una superiore puniti due bulli: torturavano disabile
ROMA - Bambini di otto-nove anni che giocano alla «Banda della Magliana». «Tu fai il Freddo, io faccio il Libanese», modi da piccoli gangster di periferia con i piccoli compagni di classe, facendo finta magari di avere le pistole in pugno. Solo un gioco, ma che a un certo punto ha iniziato a preoccupare i genitori di una scuola elementare di Fiumicino. I bambini prendevano un po' troppo sul serio quelle false minacce agli alunni del plesso e quelle prese in giro rivolte invece soprattutto alle femminucce.
INFLUENZATI DALLA TIVU' - I modelli da imitare erano i personaggi del noto serial tv italiano, «Romanzo Criminale». Spacciatori e killer al posto di vecchi miti come cowboy, cavalieri e magari super-eroi dei fumetti. Niente Batman o Wolverine, insomma. Segno dei tempi che cambiano, insieme agli idoli di una generazione. All'innocenza dei bambini che non sanno distinguere e non possono comprendere la complessità di un fenomeno mediatico, si affianca la televisione che esalta realtà criminali sanguinose.
AMMONIZIONI - Le famiglie dei bimbi «vittime» dei vari Dandy e Bufalo - che si divertivano a infastidire le ragazzine e i compagni di classe - non ci hanno riso su: così hanno chiesto alla scuola di prendere provvedimenti, anche se non si è giunti fino alle sospensioni. Piccoli ammonimenti e correzione dei comportamenti già adottati. Tutto risolto in poco tempo.
BULLISMO CONTRO DISABILE - Ben più gravi i due episodi di bullismo che si sono verificati all'istituto superiore Paolo Baffi. Due ragazzi disabili vessati dai compagni quindicenni: uno legato con nastro adesivo e immobilizzato in bagno e un altro minacciato e strattonato per mesi. «Episodi isolati, ragazzate eccessive già punite. – sottolinea il preside Roberto Tasciotti –. Gli alunni colpevoli dei due gesti hanno chiesto scusa e saranno obbligati a lavori socialmente utili».
A Ostia invece, due settimane fa, fuori dall'istituto professionale Pier Paolo Pasolini una sedicenne rumena ha minacciato con un coltello una coetanea italiana: i Carabinieri sono intervenuti e hanno denunciato la «bulla».
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