Eric Schmidt ha comunicato ieri sera su Twitter che non sarà più l'amministratore delegato di Google, il suo posto verrà preso da Larry Page, uno dei co-fondatori del motore di ricerca insieme a Sergey Brin. Questo cambiamento di posizioni non è stato del tutto inaspettato. Quando Google venne fondata nel lontano 1997 da Brin e Page, i due avevano poco più di vent'anni, e decisero quindi di affidare il compito della gestione della società ad una persona più adulta e preparata di loro, che potesse prendere le redini dell'azienda. Eric Schmidt era l'uomo giusto per ricoprire quella carica. Ilpost.it scrive:
Google resta ancora una delle aziende più potenti della Silicon Valley – il suo valore è stimato al momento intorno ai 200 miliardi di dollari – ma l'improvvisa esplosione di Facebook degli ultimi anni ne ha portato alla luce le sue debolezze, soprattutto sul fronte dei social network, e messo in discussione il suo predominio nel mercato della pubblicità online. Senza contare che diversi suoi dipendenti hanno lasciato l'azienda proprio per andare a lavorare a Facebook o ad altre start-up. Quello che temono a Google, dice il New York Times, è che possa diventare un po' come Microsoft: un'azienda tecnologica un tempo dominante che ora è percepita come un colosso lento e macchinoso nonostante i suoi recenti prodotti di successo come la Xbox e Kinect.
Dalla nascita di Big G sono trascorsi ormai diversi anni e, secondo quanto dice Schmidt, Page è ormai pronto a gestire la sua grande multinazionale americana. Il nuovo CEO di Google in un intervista al New York Times rivela che: «Non c'è nessun altro al mondo che abbia fatto così bene a Google come Schmidt in questi anni». Forse proprio per questo motivo che i due fondatori hanno deciso offrire a Schmidt la carica di presidente della società.
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