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10 nov 2011

Steve Jobs candidato a «Person of the Year» per Time Magazine


Dovesse succedere, e le probabilità che avvenga sono molte, sarebbe la prima volta nella storia di Time Magazine che a un personaggio non più in vita viene assegnato il titolo di "Person of the Year". Il personaggio in questione è Steve Jobs, che da ieri è entrato nella ristretta cerchia di candidati all'ambito riconoscimento.

Della nomination del fondatore di Apple ne hanno discusso, nel corso di un dibattito su Time Video guidato dall'anchor Brian Williams della NBC e dall'editore di Time Rich Stengel, gli attori Jesse Eisenberg (interprete di Marck Zuckerberg nel film The Social Network) e Seth Meyers, l'avvocato Anita Hill, il candidato al Senato Elizabeth Warren, il lobbista conservatore Grover Norquist e lo chef Mario Batali.

Il perché della scelta di Jobs è tutto nella sintesi della motivazione stilata dai "giurati": "quest'uomo ha cambiato il nostro mondo e ci ha dato quello spirito nuovo che si prova guardando un pezzo di plastica ben costruito e un vetro su cui poter spostare il dito". Il tributo al genio di Cupertino è stato unanime. C'è chi ha sottolineato come "l'iPhone ha cambiato il mondo proprio come la Bibbia" (Batali) e chi gli vorrebbe assegnare "un Oscar alla carriera perché merita di più (Eisenberg).

Le votazioni finali si terranno a metà dicembre e per Jobs si potrebbe materializzare il sogno solo accarezzato 30 anni fa, nel 1982, quando l'ex Ceo di Apple – lo dice la biografia autorizzata di Walter Isaacson - era convinto di meritarsi la copertina di Time Magazine come uomo dell'anno. Al suo posto venne invece scelto il personal computer, primo oggetto inanimato a fregiarsi del prestigioso premio. Emblematico il titolo: "You. Yes, you. You control the Information Age. Welcome to your world.". Ora quel "you" potrebbe essere riproposto per rendere il doveroso tributo a colui che ha cambiato la storia del personal computer.

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