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9 lug 2014

L'auto italiana da montare (imitando Android) «Noi facciamo vetture elettriche o ibride che devono costare meno di seimila euro». L’inventore è un ragazzo torinese di 33 anni che si chiama Tin Hang Liu

Ho abbandonato il Politecnico di Torino perché vedevo mio padre, che
lavorava nel settore dell'autotransportation , andare a 200 chilometri
all'ora, mentre io e i miei compagni di banco andavamo a 20. A quel
punto ho detto basta e mi son messo al suo fianco».Mai come quella
volta all'Università la fretta nel prendere una decisione, ma forse
bisognerebbe dire la sveltezza, hanno portato bene a Tin Hang Liu.
Evidentemente la velocità fa parte del Dna di questo 33enne torinese
(checché possa dire il suo nome), se anche l'invenzione che ha messo a
punto con il padre e un pugno di altre persone sta solleticando le
mire di imprenditori, servizi militari e case automobilistiche. E
visto che si parla di velocità, dove poteva far correre Tin la sua
inventiva, così tenuta a freno al Politecnico, se non su quattro
ruote?Qualcuno obietterà che quello è un settore un po' in crisi, ma
l'approccio del ragazzo intende rivoluzionarlo trattando la sua
manifestazione principe, l'automobile, come un computer. Per la
precisione, come un hardware open source al pari di Wordpress, il
programma per creare blog. È così che è nato «OSVehicle», il primo
concetto industrializzabile di programma aperto pensato per la
mobilità. Cuore e base di «OSVehicle» è «Tabby», pianale universale
versatile e flessibile che permette di assemblare facilmente auto a
due, tre o quattro ruote, city car, golf car e fuoristrada. Il tutto
in 50 minuti netti. Arriva in scatole facilmente trasportabili e non
ha bisogno di strumenti particolari per essere montato, anche perché
può esser allungato o accorciato a piacere per creare veicoli che
possono ospitare due passeggeri in più o aumentarne la capacità di
carico.«Tabby» si è fatto conoscere nelle fiere di mezza Europa, lo
chiamano l'auto Ikea, ma il concetto che vi sta dietro è molto più
complesso, ci tiene a precisare il suo inventore: cambiare la logica
di produzione, creare posti di lavoro, distribuire la catena del
valore.

L'idea a Tin venne nel 2008 quando era in Silicon Valley e stava
seguendo la sua passione per il social media marketing. «Dal momento
che ero entrato in contatto con persone legate al mondo dell'hardware
e software open source , ho pensato di applicare questo concetto al
mondo delle macchine. Mi sono detto: perché non prendiamo un pianale e
facciamo in modo che tante startup possano creare il loro progetto a
costi competitivi?».Quindi dal 2009 Tin ha cominciato a spiegare la
sua teoria a suo padre Francisco Liu, consulente per business tra
Italia e Cina con la sua Italchina, e al suo collega Ampelio Macchi,
ingegnere meccanico che ha lavorato per Cagiva, Husqvarna e Aprilia
vincendo 51 campionati del mondo.L'idea era buona, perché non solo ha
persuaso i due tecnici, ma ha arruolato anche l'ingegnere Carlo De
Micheli, il designer Marco Borge e l'opinion leader italiano dell'open
source hardware Simone Cicero.Per farsi il proprio «Tabby» basta
andare sul sito di OSVehicle (www.OSVehicle.com) e scaricare le
matematiche in 3d del prototipo da cui si parte prima lavorandole sul
proprio computer e poi su un modello in scala 1:5. «Noi proponiamo due
soluzioni, lavorare con polistirolo e argilla oppure la stampa in 3d.
Sviluppato il modello, si lavora sul prototipo in scala 1:1 e a quel
punto entriamo in gioco noi dando il pianale, che si ordina online. I
clienti cominciano a montarvi sopra le loro scocche, il motore
elettrico e a fare le prove. Una volta che l'auto è stata definita
nelle sue dimensioni reali, se funziona, si va in produzione tenendo
sotto controllo i costi».

«OSVehicle» può anche offrirsi di far avere dei pezzi dai suoi
fornitori di fiducia, come le gomme, o di spedire tutti gli elementi
in una cassa: una volta aperta servono solo due meccanici con pochi
semplici attrezzi per montare il mezzo. Con «Tabby» si rispamierebbero
3 anni e 2 milioni di euro di ricerca, è la tesi del giovane creativo,
che però mette subito in chiaro: «Noi siamo una piattaforma, le
persone scaricano la base ed elaborano, non vogliamo essere la Piaggio
o la Fiat, ma l'Android dei veicoli elettrici».Non è un caso che il
nome scelto per questa quattro ruote sia quello con cui si definisce
altrimenti il gatto soriano, in grado di raggiungere ogni luogo.Alcuni
imprenditori kenyoti si sono già fatti avanti, dato che per importare
le auto nel loro Paese le tasse salgono del 75%: «Se gli mandiamo il
kit, creano una piccola linea di montaggio, con strumenti semplici
assemblano i veicoli, producono il loro brand e posti di lavoro
locali», commenta Tin, che poi puntualizza: «Si tratta di fare veicoli
elettrici che costino sotto i 6.000 euro. Il pianale lo diamo a 2.000
euro, il motore elettrico, disponibile nella versione a 45 chilometri
orari e a 80, costa 800. Si può scegliere anche la batteria, al piombo
super economica ma pesante, o al litio, ma costosa».

Al momento «OSVehicle» ha prodotto 4 prototipi marcianti e ha
richieste da ogni parte del mondo: grandi parchi divertimento
americani che vogliono «Tabby» come veicolo interno con scocche legate
a cartoni animati; golf club italiani; aeroporti; il settore militare,
l'aerospace e una grande città del Nord Europa. L'auto assemblabile si
è guadagnata da subito un'ottima reputazione finendo su Bloomberg,
Msn, der Spiegel, Le Monde, Inhabitat, Daily Mail, The Register, Top
Gear, TEDx, France Television, Business Insider. È stata inoltre
selezionata tra i progetti più innovativi all'UsaCamp di New York, è
volata a San Francisco con la fondazione Mind The Bridge ed è stata
presentata al Roland Garros.

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