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17 set 2012

Il re del Casinò che faceva giocare la bimba con i gorilla


Raccoglie fondi per riportare in libertà i gorilla negli zoo. «Sono animali dolci e simili agli uomini»

Tansy Aspinall nel 1990, quando aveva 18 mesi, con un gorillaTansy Aspinall nel 1990, quando aveva 18 mesi, con un gorilla
Lo sappiamo solo ora, ma nel 1990 una bambina di 18 mesi giocò a lungo con i gorilla ospitati all'Howletts Wild Animal Park nel Kent e non c'è dubbio che tanto lei quanto quei grossi primati si siano divertiti molto. Spesso erano giochi anche piuttosto fisici, ma il garbo di quegli scimmioni nei confronti della bimba era davvero sorprendente. Siccome poi l'espressività dei volti, umani e non umani, parla chiaro, noi spettatori del filmato che solo ora abbiamo a disposizione non dubitiamo e, piuttosto, sentiamo una forte empatia per quell'allegro gruppo misto di primati. E proprio questo è stato lo scopo, dopo tanti anni, di farlo circolare in rete, perché la bambina, Tansy Aspinall, che ora è una bella ragazza ventiduenne, è la figlia di Damian Aspinall, proprietario di casinò e presidente di una fondazione che si occupa proprio di riportare in libertà i gorilla tenuti prigionieri negli zoo.

Il video del 1990
da YouTube

Ha dichiarato Tansy al Daily Mail«Sono animali così dolci, gentili e simili agli uomini. Spero proprio che questo sia il modo per farlo capire alla gente». E noi che abbiamo assistito allo spettacolo non possiamo che essere affascinati dalla grande dolcezza, dall'intima felicità che scaturisce da quelle sequenze. Ci resta un dubbio però: è mai possibile che non vi fossero altri mezzi per raccogliere fondi se non forse mettendo a repentaglio la vita di una bambina? E prima di trarre una conclusione, è bene che informi i lettori che in almeno due casi un bambino caduto accidentalmente nella fossa dei gorilla è stato salvato proprio da loro. Una prima volta nel 1986 nel Wildlife Park di Gerald Durrell nell'isola di Jersey: fu il maschio dominante che protesse il bambino finché non arrivarono i guardiani a prelevarlo; il secondo caso avvenne nel 1996 allo zoo di Chicago. Questa volta il bambino era a terra svenuto e fu una femmina adulta che lo raccolse e lo portò, tenendolo in braccio, fino alla porta del recinto, dove lo consegnò alle persone che poi se ne presero cura. Di quest'ultimo episodio esiste un filmato amatoriale che emoziona.

La ragazza oggi con il padre DamianLa ragazza oggi con il padre Damian
Per tornare al quesito sull'ipotetica pericolosità di queste grandi scimmie, che sono davvero mitissime, ritengo che il rischio dipenda soprattutto dal fatto che movenze e contatti fisici sono socialmente calibrati per rivolgersi a esseri sempre provvisti di folta pelliccia. La zampata «gentile» di un gorilla, cioè, potrebbe, per gioco, trasformarsi per un bambino in qualcosa di molto lesivo.

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