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11 gen 2012

Malinconico, bonifico al Pellicano Il proprietario: "Restituito, noi già pagati"

Malinconico, bonifico al Pellicano
Il proprietario: "Restituito, noi già pagati"

Il rimborso per i soggiorni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Monti al resort di lusso di Porto Ercole nel 2007 e 2008 è arrivato questa mattina. Ma a pagare il conto era stato Piscicelli, l'imprenditore indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla cricca per gli appalti del G8 dell'Aquila

ROMA - Il bonifico annunciato da Carlo Malinconico a saldo delle vacanze "a scrocco" delle estati 2007 e 2008 al relais et chateau "Il Pellicano" di Porto Ercole - il caso che lo ha portato alle dimissioni 1 - è arrivato questa mattina. Cinque anni dopo. E - se si volesse fare ironia - all'indirizzo sbagliato. Infatti la somma è arrivata al proprietario dell'albergo di lusso dove Malinconico, all'epoca segretario generale alla presidenza del Consiglio, era stato ospite a spese dell'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli. Semmai, si potrebbe dire, è a Piscicelli che il bonifico sarebbe dovuto arrivare. Per rimborso.

"Ho ricevuto questa mattina un bonifico per soggiorni del signor Malinconico nel 2007 e 2008, ma nulla ci è dovuto", puntualizza Roberto Sciò, il proprietario del Pellicano. "Abbiamo ricevuto una somma di oltre 19mila euro con la motivazione soggiorni 2007-2008, ma quei soldi non possiamo accettarli. Quel conto era già stato saldato", ha aggiunto Sciò. "Nei giorni scorsi avevamo ricevuto una comunicazione con cui ci annunciavano un pagamento, ma fino a questa mattina nulla ci era pervenuto". 

Un pasticcio, insomma. Una volta scoppiato il caso, Malinconico ha detto di non avere nulla da rimproverarsi, avendo già provveduto al rimborso. Il bonifico è arrivato questa mattina, a distanza di 
anni dai soggiorni. E' stato quindi ordinato lunedì scorso, il giorno prima delle dimissioni di Malinconico dall'incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quando la storia era deflagrata, mettendo in forte imbarazzo il governo Monti. 

"Ho appreso la notizia dell'avvenuto bonifico dalla mia amministrazione questa mattina", dice Sciò, "e gli addetti sapevano che dovevano restituirlo". Perché era già stato l'impreditore Piscicelli a farsi carico del conto. Che, in un'intervista oggi a Repubblica sul rimborso dichiara: "Li avrà mandati a Roberto (Sciò). Quando me li girerà li devolverò in beneficenza". Piscicelli si dice dispiaciuto per Malinconico - che ha sostenuto di non sapere chi pagava i conti - ma è sicuro che il sottosegretario era al corrente di chi saldava i soggiorni. "E' vero che pagavo io, ma il cadeau del Pellicano era da parte di Balducci", aggiunge. "Io facevo quello che mi diceva Balducci - prosegue -, non gli si poteva dire di no. Perché poi volesse favorire Malinconico questo va chiesto a lui. Balducci mi chiese di ancitipare al Pellicano e quei soldi non li ho più rivisti". 

Piscicelli, indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla cricca per gli appalti del G8 dell'Aquila, riferisce anche di "aver perso il conto" delle 'cortesie' a funzionari pubblici: "tra il 2005 e il 2010 il gioco mi è costato poco meno di un milione di euro". I nomi, aggiunge, li ha fatti "al procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna con cui ho cominciato a collaborare".

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