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21 feb 2011

Sanremo: polemiche sui compensi, Presta rompe con la Rai

Roberto Vecchioni trionfatore a Sanremo (Ansa)
Cominciamo dai numeri. Gianni Morandi avrà dubbie capacità di presentatore, tra gaffe moltiplicate e la tragicomica tendenza a non rispettare i tempi televisivi, quelli dell'allestimento del palco e le inquadrature delle riprese, ma se il 61° Festival della Canzone di Sanremo va in archivio con la serata del gran finale vista da 12 milioni 136 mila, pari a uno share del 52.12%, se la media ponderata dell'ultima serata risulta di poco inferiore a quella del Festival 2010 di Antonella Clerici (53.21%) e a quella dell'edizione 2009 di Paolo Bonolis (54.24%), gran parte del merito è dell'eterno "ragazzo che come me". Talmente fedele a se stesso, limiti compresi, da essere disarmante. Tanto che Gianmarco Mazzi (direttore artistico) e Mauro Mazza (direttore di Rai Uno) pensano ad un Morandi-bis per il Sanremo del 2012. Bocciando l'ipotesi Massimo Ranieri.
Viva la qualità e il vecchio stile - Pompatissimo dalla stampa, Roberto Vecchioni è il trionfatore di Sanremo. Formula musicale vecchia, la sua, che torna all'esperienza dei cantautori dei primi anni Settanta. Largo spazio alle parole (belle, bisogna dirlo),di grande intensità la sua interpretazione, ma musicalmente è stato un balzo indietro nel tempo di quasi quarant'anni. Non è andata poi malissimo, dato che era rientrato nel terzetto in gara per la vittoria anche Al Bano, l'ennesimo Al Bano. Che dire di Emma e i Modà? Il loro brano funzionerà moltissimo in radio, il fatto che non abbiano vinto ha spaccato le reazioni della stampa: da una parte chi era soddisfatto per la sconfitta degli Amici di Maria (dopo Marco Carta e Valerio Scanu forse la misura era colma) e chi protestava per l'indistruttibile tradizionalismo del Festival, a partire dalle giurie e dall'esito del televoto.
Luca e Paolo tra elogi e critiche - Tacciati di qualunquismo per i loro sketch, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu si sono difesi in conferenza stampa, ribadendo che le loro gag mirano proprio a colpire il qualunquismo degli italiani, che assolvono di sé quegli stessi aspetti della mentalità e del modo di fare che assomma, all'ennesima potenza, Silvio Berlusconi. Le due "Iene" hanno ricordato, durante la serata finale di Sanremo, che "ad Arcore c´è un uomo che nonostante l´età e a volte dica delle cagate, non si capisce come, è seguito da 50 milioni di italiani", prendendo di mira anche la sinistra fumosa e frammentata, la cui paradossale salvezza potrebbe essere una impossibile conversione al comunismo del premier.
Polemiche per i compensi - Intanto proseguono le polemiche per i compensi degli ospiti del Festival. Mirino puntato, ancora una volta, su Roberto Benigni, che ha avuto per sé un cachet di 250 mila euro, più altri 250 mila per il suo potente manager Lucio Presta, sullo yacht del quale è stato costruito il Festival, dalla presenza di Rodriguez-Canalis a quella di Luca e Paolo. Non meno commenti acidi ha provocato saper che la "divina" Bellucci ha preteso 300 mila euro per la sua presenza sul palco dell'Ariston, molti di più del divo-antidivo De Niro, che non ha voluto compenso personale ma solo il pagamento dell'aereo privato, costato 125 mila euro. Gianni Morandi è stato pagato 600 mila euro lordi, Belen ed Elisabetta 150 mila euro lordi a testa.
Belen "straccia" Eli, Presta fa a pezzi Masi - Verdetto unanime sulla sfida tra le due bellissime di Sanremo 2011. Belen Rodriguez ha stracciato Elisabetta Canalis. La showgirl sarà anche iper-presente negli spot tv, oltre che fidanzata di Corona, personaggio non simpaticissimo, però in scena sa come muoversi, come parlare, quando è chiamata al ballo e al canto dà prova di impegno e qualità da intrattenitrice. Al contrario della rigida, impacciata, Canalis. E pensare che i vertici Rai non volevano Belen nel cast del Festival, come ha rivelato a giochi fatti Presta. Le preferivano Manuela Arcuri, se non fosse stato per la presa di posizione di tutto il team, Morandi compreso, la Rodriguez sarebbe stata bocciata a priori. Su questo punto il potente manager Lucio Presta è scatenato: "Con Sanremo ho chiuso finché in Rai ci sarà Masi. Ringrazio il direttore di RaiUno, Mauro Mazza, che è sempre stato al nostro fianco, ma non si può lavorare con un direttore generale che non dà il suo appoggio. Con Masi non ho rapporti, ha remato contro.. Però è venuto a prendersi gli applausi".
Chi si rifarà - A detta dei critici (e anche in base all'esito del televoto) tra gli artisti in gara che non sono arrivati fra i tre finalisti ma che si rifaranno tra radio e classifiche, ci sono: Tricarico, con la canzone "patriottica" scritta per lui da Fausto Mesolella,Giusy Ferreri con un grintoso pezzo rock, il duo Barbarossa-Del Rosario e perfino i sofisticati La Crus, insospettabilmente premiati dalle giurie popolari.

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