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16 lug 2014

F1 | E se fosse Alejandro Agag il nuovo Ecclestone?

30 maggio 2014 – Chi sarà il successore di Bernie Ecclestone? La
questione è all'ordine del giorno da mesi, da quando le vicende
giudiziarie dell'attuale patron della Formula 1 hanno reso più incerta
una sua permanenza alla guida del circus. Si parla di un direttorio,
necessario per tenere sotto controllo l'intricatissima trama di
contatti e accordi tessuta da Ecclestone, ma tanti anche i nomi
emersi, da Horner a Briatore, da Lauda a Richard Scudamore, da Justin
King (il boss della Sainsbury, catena di supermercati britannica) a
Stuart Rose (capo della Marks & Spencer di abbigliamento), fino anche
a Sacha Jane Woodward-Hill, avvocatessa braccio destro del Supremo.
Tra questi, ci pare manchi un'altra candidatura che certo non
stonerebbe, quella di Alejandro Agag.

L'attuale Ceo della Formula E Holdings, la società incaricata dalla
FIA di curare il campionato di Formula E, è figura destinata a
ritornare insistentemente nelle cronache dei prossimi mesi, non solo
perché la Formula E non è una delle tante categorie formative o minori
del motorsport, ma anche per l'eco che le tematiche verdi ha sempre
più nella quotidianità.

Ebbene, quello che non potremmo anche definire il Bernie Ecclestone
della Formula E, possiede a nostro giudizio un bagaglio di esperienze,
conoscenze e qualità che ben si concilierebbero con il vuoto che
dovrebbe andare a colmare.

Partiamo dal lato anagrafico: Alejandro Tarik Agag Longo ha 43 anni, è
forse il più giovane tra tutti i personaggi già emersi, parla
fluentemente quattro lingue e ha unì'idea della società odierna molto
più aggiornata di quella di chi guida oggi la Formula 1, a partire
dall'apertura alla Rete e alle nuove tecnologie.

Passando al suo curriculum sportivo, Agag è da più di un decennio nel
mondo del motorsport e a stretto contatto con la Formula 1. Nel 2002,
appena fondata la AAL Investments Ltd, su cui poggiano le basi delle
sue fortune imprenditoriali, insieme al socio d'affari Flavio Briatore
si assicura per sei anni i diritti televisivi della Formula 1 in
Spagna, il cui affidamento era fallito solo un anno prima.
L'operazione riscuote un successo eccezionale, sicuramente anche
grazie all'ascesa di Alonso, e Agag inizia a lavorare nel settore
commerciale della Formula 1, tra sponsor e FOM, e con team come
Ferrari, McLaren e Renault. Nel 2007 rileva il Campos Racing GP2 Team,
lo ribattezza Addax, si assicura sponsor dal Qatar (Barwa) e
ristruttura il team andando a vincere tra i Costruttori nel 2008 e nel
2011. Da lui sono transitati sei piloti che poi hanno esordito in
Formula 1: Vitaly Petrov, Lucas di Grassi, Sergio Perez, Romain
Gosjean, Charles Pic e Giedo Van der Garde. Parallelamente ai motori,
insieme a Flavio Briatore e Bernie Ecclestone si imbarca
nell'avventura calcistica, acquistando il club britannico QPR (oggi di
Tony Fernandes).

Nel 2012, fonda insieme al socio d'affari, l'imprenditore Enrique
Bañuelos, la Formula E Holdings Ltd che in breve si assicura appunto
la promozione del campionato di Formula E. Per farlo, Agag ha riunito
realtà come McLaren, William, Renault, Dallara e Michelin, Dams. Ha
attirato capitali dalla Nba così come da Holliwood; ha coinvolto
personaggi come Richard Branson, Leonardo Di Caprio, Alain Prost,
Andretti e Audi e tanto altro ancora. Ma questo basta per dare un'idea
della rete di relazioni che lo spagnolo si è costruito e su cui potrà
contare.

Ma Agag non ha calcato solo le scene della finanza e del motorsport.
Fino al 2001, Alejandro Agag è stato l'enfante prodige della politica
spagnola. Inizia giovanissimo entrando a soli 18 anni nel gruppo
giovanile del Partito popolare spagnolo, divenendone presto
responsabile degli Esteri.

Dopo la laurea, a 23 anni, avvia la sua fase comunitaria divenendo
vicesegretario generale del Partito popolare europeo. Dopo due anni,
torna in Spagna per ricoprire il ruolo di assistente personale del
primo ministro Aznar (narra Antonio Càmara aEl Mundo, che "quando nel
1996 il Partito popolare vinse le elezioni, chiesi ad Agag se
conosceva un giovanotto in gamba per aiutare il presidente alla
Moncloa. 'Ho un candidato perfetto, rispose Alejandro sorridendo da
orecchio a orecchio, Io"). Diventato fedele braccio destro di Aznar,
dopo tre anni, quasi trentenne, ritorna in Europa come segretario
generale del PPE e alle elezioni del 1999 è il più giovane membro
spagnolo ad assicurarsi un seggio al Parlamento europeo. Come
parlamentare, entra in varie commissioni, quale quella per gli Affari
monetari, occupandosi di Banca centrale e di politiche antitrust.

Nel 2001 sposa Ana Aznar, figlia del primo ministro spagnolo: un
matrimonio che diverrà pure soggetto di uno spettacolo teatrale, tale
la risonanza mediatica dell'evento: un matrimonio quasi reale, con
oltre mille invitati, tra cui i Clinton, e testimoni del calibro di
primi ministri come Berlusconi e Tony Blair. Come detto, però, il
"generissimo", così viene inevitabilmente soprannominato, chiude con
le nozze una brillantissima carriera politica per dedicarsi alla
finanza e ai motori.

Dalla politica allo sport passando per il business: non è certo il
successo o l'esperienza quello che manca ad Alejandro Agag, leader
giovane (e fin da giovane) che si appresta a raccogliere quanto
seminato su scala globale. La Formula E potrebbe essere il terreno
ideale per una sorta di gavetta, prima di sbarcare al vertice del
motorsport.

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