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9 giu 2014

Supercomputer supera Test di Turing: viene dalla Russia e il suo è un primato

"I computer possono pensare?" La domanda è alla base di uno dei più
intrigranti e controversi snodi dell'evoluzione delle tecnologie delle
macchine e il principio su cui si fonda, il Test di Turing, il
criterio inventato e reso pubblico nel 1950 dal matematico Alan
Turing, uno dei padrini dell'intelligenza artificiale.

Può, secondo precise regole di "gioco" (se una macchina riesce a farsi
passare per un essere umano allora sta pensando, o si sta avvicinando
molto a questo concetto), un computer comportarsi come un essere
umano, nel senso di capacità di formulazione di un pensiero come
concatenazione ed espressione di idee? In poche parole può una
macchina riprodurre le funzioni cognitive umane? Sebbene le previsioni
di Turing predicevano già entro il 2000 l'avvento di un computer
talmente intelligente da poter superare il suo test, finora nessuno ci
era mai riuscito.

Sabato 8 giugno, invece, nel corso di un evento oraganizzato
dall'Università di Reading presso la Royal Society di Londra, il tabù
è stato infranto e a darne conto (ieri) è stata l'edizione online
dell'Indipendent. Per la prima volta nella storia un computer,
denominato Eugene Goostman e frutto dell'ingegno di un gruppo di
sviluppatori russi di San Pietroburgo, è riuscito a superare il test,
convincendo il 33% degli esperti partecipanti al test di essere a
colloquio con un 13enne e non con una macchina. Un giudice su tre, per
intendersi, ha creduto e giudicato umano il suo comportamento nei
cinque minuti in cui è durata la conversazione.

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