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12 giu 2014


Inchiesta approfondita della Commissione Ue sui trattamenti fiscali di Irlanda, Olanda e Lussemburgo. Apple: «Paghiamo ogni euro di tassa che dobbiamo»

La Commissione europea ha aperto tre indagini approfondite sui «trattamenti fiscali» che le autorità di Irlanda, Olanda e Lussemburgo hanno concesso rispettivamente alle società Apple, Starbucks e Fiat Finance and Trade. Si tratta di capire se questi «trattamenti» sono conformi alle regole Ue sugli aiuti di Stato. «Nel contesto attuale di ristrettezze di bilancio, è particolarmente importante che le grandi multinazionali paghino la loro giusta quota di imposte — ha spiegato il vicepresidente della Commissione Joaquin Almunia —. Le regole Ue impediscono agli Stati di prendere misure che permettono a certe imprese di pagare meno imposte rispetto a quelle che dovrebbero se le regole fiscali dello Stato membro fossero applicate in modo equo e non discriminatorio». 
Il rimborso delle tasse
«È troppo presto» per dire quale sarà la conclusione delle tre inchieste per aiuti di Stato a tre gruppi nazionali, ha specificato Almunia. E se dovrà esserci un rimborso agli Stati da parte delle imprese. «Dobbiamo aspettare le fine delle tre inchieste, per ora abbiamo dei dubbi seri sulla compatibilità dei sistemi usati con le regole europee degli aiuti di Stato, un recupero è possibile se c’è la dichiarazione di incompatibilità ma occorre analizzare certe condizioni, è troppo presto adesso per parlare di questo». Almunia ha aggiunto che in ogni caso gli interlocutori della Commissione per le procedure sugli aiuti di Stato sono gli Stati e non le imprese.
Apple: «Paghiamo ogni euro di tassa»
Non è la prima volta che le multinazionali con sedi europee nei Paesi a fiscalità ridotta, finiscono sotto la lente di ingrandimento dell’Ue. Sono tante ad esempio le aziende dell’high-tech con sede a Dublino, la piazza europea più economica dal punto di vista fiscale. Da Google a Facebook fino ad Apple che appresa la notizia dell’inchiesta, ha subito risposto ufficialmente dicendosi «orgogliosa di operare a Cork, in Irlanda, dal 1980». «Abbiamo aumentato la nostra forza lavoro fino ad avere oltre 4000 dipendenti — ha fatto sapere un portavoce di Apple — che sono al servizio dei nostri clienti dalla produzione, al supporto tecnico e altre funzioni critiche. Questi lavoratori svolgono un ruolo importante nel successo di Apple e nella continua crescita in Irlanda. Il successo e la crescita derivano dal duro lavoro dei nostri dipendenti irlandesi, non da alcun particolare accordo fiscale con il governo irlandese. Non abbiamo ricevuto alcun trattamento specifico da parte di funzionari irlandesi. Siamo soggetti alle stesse leggi fiscali come molte altre aziende internazionali che operano in Irlanda». «Apple - ha ribadito l’azienda - paga ogni euro di ogni tassa che deve. Da quando l’iPhone è stato lanciato nel 2007, le nostre tasse in Irlanda sono aumentate di dieci volte».

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