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20 nov 2013

Lavorare stanca… e lavorare troppo fa male anche alla carriera. "Workaholic" ai raggi X in uno studio italiano

Lavorare troppo può danneggiare la carriera. E' la scoperta
sorprendente (ma non tanto) di uno studio dell'Università di Padova,
che ha esaminato 322 lavoratori di un'azienda privata per un periodo
di quindici mesi. Ne dà notizia il tabloid britannico Daily Mail, che
per fortuna non ne approfitta per infierire sullo stereotipo degli
italiani sfaticati.

L'allarme mette in guardia gli stakanovisti: chi lavora senza tregua,
fa straordinari a oltranza e rimane fino a tardi in ufficio come se
fosse la sua seconda casa non si illuda di avere più successo e
promozioni.
L'Università di Padova ha constatato che il "workaholism" è dannoso
non solo alla salute del lavoratore ma anche alla sua performance in
ufficio.
Oltre ad aumentare lo stress psicologico e fisico, lavorare
eccessivamente in modo "compulsivo" riduce la performance sul lavoro e
incrementa le assenze per malattia.

E' definito "workaholic" chi lavora sia ossessivamente che
compulsivamente, con entrambe le caratteristiche presenti ad alto
grado.
Il "workaholic" lavora troppe ore straordinarie, si porta il lavoro a
casa e dedica troppo spazio e attaccamento emotivo al proprio lavoro,
con il risultato di avere troppo poco tempo per riprendersi. Gli
sforzi dedicati al lavoro devono essere seguiti da un adeguato periodo
di "distensione" o "ripresa" per assicurare un ottimo stato di salute
e di funzionalità.

Il team dell'Università di Padova ha esaminato 322 lavoratori di
un'azienda di ingegneria meccanica del Nord Est nell'arco di quindici
mesi (dal dicembre 2010 al febbraio 2012). Ciascun lavoratore ha
compilato questionari che hanno permesso di stabilire fino a che grado
avevano tratti "workaholici". Il loro stress psicofisico è stato
misurato con rapporti medici, valutazioni della loro performance da
parte di un supervisore, e il numero di giorni di assenza per
malattia.

Il "workaholism" è associato a stress psicofisico, che a sua volta è
associato a scarsa performance e maggior numero di assenze per
malattia, ed è anche associato alle assenze dal lavoro in generale.
Il "workaholic" lavora magari più duramente e per molte più ore, ma lo
stress auto-inflitto alla fine riduce la loro performance e li
costringe ad assentarsi di più dal lavoro. Non ne vale la pena.

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