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12 lug 2013

Il lavoro di una donna. La realtà distorta di una giornalista freelance in Siria

articolo merlaviglioso di Francesca Borri:

http://lastampa.it/2013/07/12/blogs/voci-globali/il-lavoro-di-una-donna-la-realta-distorta-di-una-giornalista-freelance-in-siria-1LdkqBQFPBdmStyynsxymL/pagina.html


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Perché la Siria non è più la Siria. È un manicomio. C'è l'italiano disoccupato che decide di far parte di al-Qaeda, mentre la madre lo cerca per tutta Aleppo per dargli una sana bastonata. C'è il turista giapponese che va in prima linea perché dice di aver bisogno di due settimane di "brividi"; il diplomato in legge svedese che è venuto a raccogliere le prove dei crimini di guerra; i musicisti americani con la barba come quella di bin Laden convinti così di poter passare inosservati, pur se sono biondi e alti quasi due metri. (Si sono portati dietro medicinali anti-malaria anche se qui la malaria non esiste, e vogliono distribuirli mentre suonano il violino). Non mancano poi i vari funzionari delle tante agenzie ONU, i quali, quando li informi di un bambino affetto da leishmaniosi (malattia infettiva causata da un parassita trasmesso dalla puntura della cosiddetta mosca della sabbia), i cui genitori hanno bisogno di aiuto per portarlo in Turchia a curarsi, rispondono che non possono far nulla perchè si tratta di un unico bambino, e loro si occupano soltanto "dell'infanzia" come collettività. 
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Ma in fondo siamo reporter di guerra, non è vero? Una banda di fratelli (e sorelle). Rischiamo la vita per dare voce a chi non ha voce. Abbiamo visto cose che la maggior parte della gente non avrà mai occasione di vedere nella vita. Abbiamo una mole di storie da raccontare a cena, gli ospiti in gamba che ricevono inviti da tutti. Eppure lo sporco segreto è che anziché essere uniti, diventiamo i nostri peggiori nemici; e la motivazione dietro ai 70 dollari ad articolo non è che non ci sono soldi, perché i soldi si trovano sempre per un pezzo sulle ragazze di Berlusconi. La vera ragione sta nel fatto che se tu chiedi 100 dollari, c'è qualcuno pronto a farlo per 70. Vige la concorrenza più feroce. Come Beatriz, che oggi mi ha dato le indicazioni sbagliate in modo da poter essere l'unica a seguire una certa manifestazione, e grazie al suo raggiro mi sono ritrovata davanti a una postazione di cecchini. E tutto per scrivere un pezzo su una manifestazione come centinaia di altre.   

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