MILANO - Ecco l'uomo (di Google) da 100 milioni di dollari: Neal Mohan. Sconosciuto ai più, non ama stare sotto i riflettori, preferisce una posizione defilata. Non alza mai la voce, risponde sempre in modo diretto e odia le riunioni che si protraggono troppo a lungo. Ha iniziato a lavorare all'interno di Google cinque anni fa con uno stipendio annuale di 60 mila dollari. Oggi è uno dei vicepresidenti della società di Mountain View. Ma cosa più importante: l'americano di origini indiane è la mente dietro a AdSense, la più grande concessionaria pubblicitaria sul web, proprietà del motore di ricerca. E per non farlo passare alla concorrenza Brin e Page hanno offerto al giovane ingegnere un assegno che non ha potuto rifiutare.
IMPIEGATO D'ORO - Non c'è da meravigliarsi dunque se due anni fa Google gli abbia messo sul piatto 100 milioni di dollari in azioni per impedirgli di passare alla concorrenza, Twitter e Facebook in primis. Il servizio di microblogging di Jack Dorsey gli aveva offerto l'ambito ruolo di product chief. Ora quelle azioni valgono oltre 150 milioni di dollari e Mohan è diventato un uomo ricchissimo. Insomma, il sapere e la lealtà verso la propria azienda pagano. Tra i colleghi a Mountain View Mohan noto col nomignolo non troppo lusinghiero di «assassino silenzioso». Il suo segreto? Dicono di lui che «non è un urlatore», non «perde tempo alle riunioni» ed è un grande «ascoltare». O, forse la cosa più importante: «Non fa cavolate».
8 aprile 2013 | 20:16© RIPRODUZIONE RISERVATA
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