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13 mar 2013

Le auto di Gianni Agnelli in mostra a Torino Fino al 2 giugno al Museo nazionale dell'automobile esposte le vetture nate dai suoi desideri

La Lancia Delta Spider
TORINO- Dieci pezzi unici (o quasi) appartenuti a un personaggio
irripetibile: l'Avvocato Gianni Agnelli. Sono le auto progettate e
realizzate su misura sulla base dei suoi desideri e delle sue
richieste e ora esposte (fino al 2 giugno) al Museo dell'Auto di
Torino, a lui intitolato. Una mostra realizzata a dieci anni dalla
scomparsa di Agnelli e allestita in modo magistrale.

«ESSERE ITALIANI»-«"Le auto dell'Avvocato", che poi è il titolo della
rassegna, – spiega il presidente del Museo dell'Automobile Benedetto
Camerana - è la prima mostra che ho voluto per il Museo. Come altre
mostre che stiamo organizzando (in autunno protagonista sarà la storia
della Martini Racing) ha tre caratteristiche: un tema chiaramente
italiano ma di rilevanza internazionale; è prodotta insieme a un
partner importante ovvero Fiat; le automobili sono occasione per
riflessioni più generali". Oltre alle auto, la mostra è arricchita da
materiale fotografico, audiovisivo e multimediale.

Le auto di Gianni Agnelli

LA COLLEZIONE-Ma naturalmente le vetture personalizzate rappresentano
il pezzo forte. Sono esposte: una Lancia Thema S.W. Zagato
(personalizzato per la montagna con cestino di vimini porta sci sul
tetto), una Fiat Panda Rock Moretti (comoda per il mare, il tetto è
sostituito da un più fresco tendalino), una Lancia K Limousine (con
tetto in vinile per americanizzarla), una Fiat 130 Shooting Brake
Maremma (una vera e propria antesignana delle sport utility), una Fiat
130 Familiare, una Fiat Croma, una Ferrari 360 Speedway (poi regalata
a Montezemolo in occasione delle nozze), una Lancia Delta Spider
Integrale (sì, spider, l'avvocato la usava a St. Moritz), una Fiat
Multipla Spider (che l'Avvocato non ha visto perché morì prima) e la
sua favorita, la famosa Fiat 125.

IL REPARTO PROGETTI SPECIALI-Tutte autovetture caratterizzate da
interventi di personalizzazione stilistica o meccanica. Insieme con
Camerana, artefice della mostra è anche Mauro Rodolfo Gaffino Rosi,
oggi direttore del museo, un tempo responsabile del reparto progetti
speciali dove venivano realizzate le auto per l'Avvocato.
«Periodicamente – ricorda - tramite il suo fido autista, venivo
invitato ad andare a trovarlo con lo scopo di discutere le sue idee in
merito a questo o a quel modello. Il punto di partenza delle vetture
dell'Avvocato sono state le auto di serie, così come uscivano dalla
produzione, poi si interveniva sul motore, sugli interni da
personalizzare e sul colore della carrozzeria» .

IL RICORDO DI LAPO- «A mio nonno piaceva l'innovazione, queste auto
sono anche il frutto della sua visione del futuro». Lapo Elkann non ha
voluto mancare all'inaugurazione della mostra sulle auto appartenute a
Gianni Agnelli. Racconta: «Le persone che lavoravano per lui sapevano
che cosa gli piaceva e cercavano di fare il possibile per
accontentarlo».«Guardando queste vetture si capisce – continua Lapo –
che era un uomo di gusto. Che amava l'eccentricità ma per esempio
rispetto a me aveva un atteggiamento più understatment. Era sobrio.
Come guidava? Gli piaceva la velocità, come piace a me. Ma sapeva
guidare molto bene. Era più disciplinato del sottoscritto…» Lapo fa
una passeggiata tra le vetture in mostra e poi sentenzia: «A me
piacciono in particolare la Panda Mare e la Lancia Delta integrale
spider con la quale il nonno mi portava in giro a St- Moritz». È
convinto che oggi Gianni Agnelli sarebbe molto interessato alla
mobilità sostenibile: «La nuove tecnologie come l'ibrido e l'elettrico
puro, o magari i motori a etanolo, lo incuriosirebbero moltissimo.
Ripeto: amava l'innovazione».

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