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21 mar 2013

Il ministro Usa in missione in Cina spende 17 dollari a pranzo (per 4): e tutti si arrabbiano

C'è chi se l'è presa coi governanti locali, non così parsimoniosi. E
chi ci ha letto un messaggio sullo yuan da rivalutare


PECHINO - Un pranzo per tre persone, conto totale 17 dollari e 50
centesimi, ha meritato un articolo e diversi commenti sulWall Street
Journal, il quotidiano finanziario più seguito al mondo. È successo a
Pechino, durante la visita del ministro del Tesoro americano. Per la
diplomazia la forma è sostanza. Così vuol dire molto che il primo
incontro internazionale della nuova coppia del potere cinese, formata
dal presidente Xi Jinping e dal premier Li Keqiang, sia stata proprio
con Jacob Lew, il nuovo Treasury Secretary dell'ammnistrazione Obama.

L'americano, prima di parlare di temi finanziari e commerciali ha
chiesto di discutere di hacker e minaccia nordcoreana. Poi ha
sollevato il tema dello yuan, la moneta cinese che secondo Washington
è ampiamente sottovalutata e avvantaggia slealmente le esportazioni di
Pechino. Molti sorrisi imperscrutabili durante i colloqui. Xi Jinping
ha risposto che «Cina e Stati Uniti hanno enormi interessi in comune,
ma inevitabilmente anche differenze di vedute». E gli esperti
sino-americani stanno analizzando parola per parola, aggettivo per
aggettivo, per decidere se prevalgano gli interessi condivisi o le
differenze...

Lasciato il Palazzo del Popolo,il ministro Usa è andato a pranzo con
due funzionari della sua ambasciata. In un ristorante di jiaozi (i
ravioli bolliti). In tre hanno speso 109 yuan, pari a 17,50 dollari
(poco più di 13 euro). E subito la loro parsimonia è diventata oggetto
di dibattito e di polemica sulla rete. «Bravo mr Lew che dà lezione di
sobrietà ai nostri celesti funzionari», ha scritto un netizen.
«Giusto, avete mai visto un dignitario del nostro partito comunista
mangiare in un posto così? Solo locali di prima classe per loro», ha
postato un altro su Sina Weibo, il Twitter made in China.

Oltretutto, il presidente Xi Jinping, appena arrivato al vertice, ha
lanciato la parola d'ordine frugalità e ordinato alla sterminata
burocrazia del partito e del governo di cancellare i banchetti (che
sono sempre stata una passione dei cinesi). «Accontentatevi di una
zuppa e quattro piatti», ha ammonito Xi. Ma non tutti i blogger si
sono complimentati con il ministro statunitense. Diversi di loro si
sono seccati per quella che hanno giudicato l'ennesima trovata
pubblicitaria degli americani (al ristorante di ravioli c'erano
«casualmente» i fotoreporter di Associated Press e Reuters).

Il sospetto è che Jacob Lew, scegliendo di mangiare ravioli (che sono
una delle cose più a buon mercato in Cina) volesse sottolineare quanto
sia sottovalutato lo yuan visto che un pranzo per tre in centro a
Pechino può costare 17 dollari e 50. Così un blogger ha scritto «Ehi,
signor ministro americano, non te l'hanno detto che olio usa quel
ristorante per tenere il prezzo così basso? Roba riciclata. Hai un bel
coraggio a mangiare lì». E un altro: «Perché hai scelto di spendere
così poco? A Washington avete problemi con le note spesa?». In rete è
finita anche la foto di un conto da 109 yuan che sembrerebbe quello
presentato all'inviato di Washington dal buon ristoratore.

Nel caso che qualche lettore o politico italiano voglia provare i
jiaozi che ha mangiato il ministro del Tesoro Usa, il ristorante si
chiama Bao Yuan Dumpling House ed è vicino all'ambasciata americana a
Pechino. I cronisti del Wall Street Journal hanno aggiunto un
dettaglio che lascia pensare. Sapete come si chiamano i due funzionari
invitati a pranzo dal ministro? Sharon Yuan e David Dollar. Un altro
sottile segnale alla leadership di Pechino perché riveda il cambio tra
yuan e dollaro?

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