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26 mar 2013

Il falso arresto di Abramovich: un siluro per colpirlo in Borsa

Forse Londra è diventata troppo pericolosa per i miliardari russi.
Sabato la polizia ha aperto l'inchiesta sulla fine misteriosa di Boris
Berezovsky, l'oligarca trovato senza vita da una guardia del corpo, e
ieri ambasciate e giornalisti hanno impiegato qualche ora prima di
capire che cosa fosse accaduto a Roman Abramovich, il magnate delle
materie prime che a Londra possiede anche il Chelsea, una delle
squadre di calcio più popolari d'Europa.
Poco dopo l'ora di pranzo i giornalisti di un'emittente russa hanno
annunciato un'edizione straordinaria per commentare l'arresto del
miliardario, che, secondo alcune indiscrezioni rigorosamente non
confermate, era stato fermato dall'Fbi al suo arrivo a New York.
Abramovich è un volto noto in Russia come in Inghilterra, secondo le
stime della rivista Forbes può contare su un patrimonio che vale
quindici miliardi di dollari, ma sono le sue spese folli ad averlo
reso una celebrità - vedi il miliardo e mezzo per Eclipse, lo yacht
più costoso al mondo. Come tutti i ricconi russi, anche Abramovich ha
qualche ombra da cui guardarsi: qualche tempo fa si diceva che non
dormisse mai per due volte nella stessa stanza e forse questa
precauzione era dovuta proprio agli scontri con il Berezovsky. I due
sono stati partner in affari, poi hanno rotto e si sono sfidati una
causa miliardaria a Londra che è finita con il successo di Abramovich
e la rovina del vecchio collega.
I primi a parlare dell'arresto sono stati i reporter di Rbc, un canale
tv che si occupa di informazione finanziaria. A ruota sono arrivati
gli altri network dell'informazione russa, a partire da Kp.ru, il sito
internet della Komsomolskaya Pravda. Per una strana coincidenza, Rbc
appartiene a Mikhail Prokhorov, il miliardario che ha sfidato Vladmir
Putin alle ultime elezioni e che passa buona parte del suo tempo
proprio a New York (è il padrone di una squadra di basket dell'Nba, i
Brooklyn Nets). La notizia è rimbalzata in fretta sulle agenzie
internazionali ed è stata discussa così a lungo su Twitter da sembrare
quasi vera: ieri non c'era grande giornale senza novità o soffiate sul
caso, alcuni hanno descritto l'arrivo dell'Fbi sul mega yacht che si
trova all'ancora nel porto di New York, altri hanno messo in conto una
disputa legale fra il miliardario e la compagna Dasha Zhukova, e c'è
persino chi ha parlato di una svolta nell'inchiesta sul caso
Berezovsky.
In realtà nessun agente dell'Fbi ha mai preso sottobraccio il
miliardario, e il suo portavoce, un tipo schivo di nome John Mann, ha
passato il pomeriggio cercando di rassicurare tifosi e azionisti. «La
notizia è falsa al cento per cento, non c'è mai stato alcun arresto,
né un fermo, né un interrogatorio», ha scritto sul suo profilo
Twitter, mostrando poca pazienza per quelli che chiedevano una prova
(«Tutto è nato da una storia di quattro righe senza nemmeno una fonte,
e non siamo neanche al primo di aprile»).
Che cosa c'è davvero dietro alle voci sull'arresto? Per alcuni si
tratta di un colpo basso fra compagni dell'alta finanza: ieri le
azioni dell'impero Abramovich hanno perso terreno alla Borsa di Londra
mentre gli analisti aspettavano notizie sicure da Mosca e da New York.
Evraz, un colosso delle materie prima che ha base in Russia ma è
quotato sui listini della City, ha ceduto il 6 per cento in un'ora e
ha recuperato soltanto alla fine della seduta, e le quotazioni di Enrc
sono scivolate indietro del 3 per cento nelle stesse ore. È possibile
che qualcuno sia riuscito ad approfittare di questo passaggio,
dopotutto basta mantenere il sangue freddo e comprare azioni a basso
costo proprio mentre gli altri vendono: è un gioco facile per chi sa
come muoversi fra le strade di Mosca e i palazzoni della City.

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