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7 feb 2013

Amazon vuole coniare i propri dollari I Coins serviranno per acquistare merci digitali sul sito. Che presto metterà in vendita anche app e software «usati»


MILANO - Dopo aver progressivamente esteso la gamma dei prodotti venduti online fino ad esaurire le categorie merceologiche esistenti, dopo aver aperto un proprio outlet digitale con le occasioni per i gadget elettronici fisici, dopo essersi lanciata nei prodotti digitali, l'espansione di Amazon nel mercato della vendita al dettaglio varca altri confini. Negli ultimi giorni il colosso di Jeff Bezos ha annunciato il conio di una moneta virtuale fatta in casa, ha visto riconoscersi il brevetto per un mercato dell'usato digitale e non ha smentito le indiscrezioni che danno per imminente l'apertura di un negozio in muratura griffato dal logo col sorriso a freccia. 

AMAZON COINS - A partire da maggio saranno messi in circolazione i nuovi soldi digitali, battezzati Amazon Coins, per un controvalore pari a decine di milioni di dollari. Il cambio è fissato a un centesimo di dollaro per Coin. Non è dato sapere come si acquisiranno i nuovi soldi digitali, quel che è certo è che il cambio della valuta non sarà consentito tornando al dollaro o ad altre divise monetarie. Inoltre la moneta di Jeff Bezos sarà spendibile solo sull'App store di Amazon e per i prodotti digitali venduti online. Quindi, almeno per i primi tempi, non sarà possibile acquistare oggetti fisici con il denaro virtuale. L'iniziativa, già tentata peraltro con esiti fallimentari anche da Facebook (con i Credits) e Microsoft (con i Points), lascia perplesso più di un osservatore che fatica a comprenderne l'utilità e il target. Se i milioni di dollari che inizialmente verranno immessi sul mercato saranno in qualche modo sussidiati da Amazon, potrebbe trattarsi di un mezzo per fidelizzare clienti e programmatori di app; altrimenti è difficile capire perché l'utente debba cambiare i propri euro o dollari in Amazon Coin. I vantaggi di un successo della nuova moneta sarebbero invece enormi per il gruppo con sede a Seattle. Si verrebbe a creare un economia proprietaria da cui sarebbe difficile uscire e da cui soprattutto non uscirebbero mai più i dollari immessi. 

USATO SICURO – Se la novità della valuta digitale di concretizzerà, negli Usa, a maggio, forse un po' di più bisognerà attendere per vedere il mercato dell'usato digitale per cui Amazon ha visto riconosciuta la richiesta di brevetto depositata nel 2009. Il brevetto tutela l'invenzione di un mercato elettronico dove gli utenti possono rivendere i propri beni digitali come ebook, file audio, video e software. Il paradosso di un mercato dell'usato digitale è nella natura del bene commerciato è che è difficile avere la certezza che chi se l'ha ceduto se ne sia effettivamente sbarazzato (molto facile tenerne una copia, indistinguibile dall'originale, nella memoria di qualche dispositivo); il vantaggio per i clienti è che il bene sarebbe come nuovo, insomma un vero usato sicuro. Il vantaggio di Amazon anche in questo caso sarebbe enorme, riuscendo a recuperare soldi dalla gestione di una piattaforma che effettua transazioni di cose fino a oggi senza valore. 

MATTONI – Può sembrare invece una marcia indietro la decisione, confermata da Bloomberg, di aprire un negozio sullo stile degli Apple Store a Seattle. Per chi come Amazon ha fatto la propria fortuna sull'eliminazione del luogo fisico di vendita, inaugurare uno store fatto di mattoni e cemento può apparire contraddittorio. E invece gli architetti sono già al lavoro per disegnare un luogo che contraddistingua Amazon e l'apertura è prevista entro le prossime vacanze natalizie, giusto in tempo per testare la validità di quello che per Bezos è un nuovo modello di business, mentre per tutti gli altri è semplicemente il metodo tradizionale. Un esperimento, il cui intento principale è la promozione del tablet Kindle Fire. forse destinato a non apportare cambiamenti ai fatturati già strabilianti (intorno ai 50miliardi di euro il fatturato del 2012). Ma la tentazione di non lasciare nulla di non presidiato nella vendita al dettaglio deve essere forte e Amazon si candida così a diventare il 'centro commerciale totale' del nostro secolo; un gigantesco Mall in cui la merce, digitale o fisica, si compra da remoto o in loco, si paga con moneta auto-coniata e può essere rivenduta al mercato dell'usato. Tutto fatto in casa.

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